Giovedì 8 giugno 2023 potrebbero esserci disagi o ritardi nella movimentazione dei container al La Spezia Container Terminal, a causa dello sciopero di 24 ore proclamato dal sindacato di base Cub Trasporti per tutti i dipendenti del terminale. La proclamazione è avvenuta dopo l’esito negativo della procedura di raffreddamento. Il sindacato si oppone al verbale firmato il 13 febbraio 2023 tra la società terminalista e i sindacati confederali Cisl e Uil. In una nota, il Cub Trasporti spiega che questo accordo “fa perdere ai lavoratori sia dal lato economico che per la qualità di vita, usando come scusante una crisi che non giustifica assolutamente i provvedimenti presi”. La sigla ritiene “disastroso” anche il contratto aziendale firmato, sempre dai confederali, a luglio 2022.
Lo sciopero potrà coinvolgere tutti i lavoratori del La Spezia Container Terminal e arriva in un momento critico per l’impianto ligure, che nel primo trimestre dell’anno ha subito una riduzione del 26,5% del traffico container rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. C’è frizione tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e la società terminalista, mentre anche le associazioni dell’autotrasporto si stanno riscaldando. Cinque sigle (Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti e Trasportounito) chiedono con urgenza un incontro con l’Autorità portuale sulla situazione e sulle attività per ridurre le attese dei veicoli.
In una nota, le sigle affermano che le azioni per ridurre le attese e condivise anche dall’Autorità “sono al momento impossibili da attuare a causa dell’utilizzo da parte di Msc del porto come deposito di vuoti senza rispetto della città e della collettività che vede aumentare il traffico veicolare sul raccordo per il costante andirivieni tra Santo Stefano Magra e La Spezia di mezzi pesanti”. E il costo di queste movimentazioni “ricade sulle spalle degli autotrasportatori e impedisce al terminalista di liberare spazi all’interno dello scalo per facilitare i flussi”.
Gli autotrasportatori rilevano che in questa situazione “nonostante i traffici ridotti, basti l’arrivo di una sola nave, di medie dimensioni, per fare andare in tilt la circolazione e creare code di 140 camion”. La tensione tra autotrasportatori e alcuni operatori portuali è aumentata il 27 maggio, quando l’Organismo di parternariato ha respinto l’ordinanza dell'Autorità sulle nuove regole di accesso al porto e sui nuovi livelli di servizio.