Nel tardo pomeriggio di lunedì 12 giugno 2023 le parti hanno formato l’accordo sui ristori agli autotrasportatori per i costi supplementari causati dai cantieri sulle autostrade del nodo genovese e quindi le associazioni dell’autotrasporto hanno revocato il fermo proclamato dal 15 al 17 giugno. L’accordo prevede due tipi di ristori.
Uno, da 70 milioni di euro, sarà erogato in forma forfettaria alle imprese di autotrasporto che hanno usato le autostrade liguri. Questa somma sarà erogata in due rate da 35 milioni ciascuna, la prima entro il 31 dicembre 2023 e la seconda entro il 30 giugno 2024. La verserà Autostrade per l’Italia a fronte di attestazioni fornite dalle imprese di autotrasporto. Su questa parte sarà istituito un Tavolo tecnico.
Il secondo ristoro è un rafforzamento dell’attuale cashback nazionale, ossia il rimborso erogato in caso di ritardo nella percorrenza autostradale sulla base di specifiche percentuali. Per la Liguria ci sarà uno stanziamento di 50 milioni, con percentuali più alte delle attuali per i veicoli industriali, che possono arrivare al 100% del pedaggio.
È destinato ai veicoli pesanti che percorrono le tratte liguri delle autostrade A7, A12, A10 e A26 almeno tre volte la settimana o dieci volte al mese e Autostrade potrebbe applicarlo già da luglio 2023. Nel primo trimestre del 2024 le parti attiveranno un Tavolo di monitoraggio, sulla base di quanto versato in precedenza. In caso di eccedenza, queste si potranno usare per ulteriori ristori nel 2024.
Il coordinatore ligure di Trasportounito, Giuseppe Tagnocchetti, esprime a TrasportoEuropa soddisfazione per l’intesa: “Questo accordo nasce dall’unità del settore raggiunta in Liguria. A gennaio l’assemblea degli autotrasportatori, cui parteciparono tutte le sigle, approvò la dichiarazione di fermo, che venne sospesa su richiesta del presidente della Regione, Giovanni Toti. Abbiamo quindi rilanciato a giugno il fermo perché non sono giunte risposte e così siamo finalmente arrivati alle riunioni che hanno portato a questa intesa”.
Sull’accordo è anche intervenuta la Fai Liguria, che nei giorni scorsi si era dissociata dal fermo. “Il protocollo d’intesa è un importante segnale per il nostro settore”, ha dichiarato il segretario Gianfranco Tiezzi. "Siamo sempre stati dell'avviso che per ottenere risultati concreti è inutile minacciare fermi ma serve capacità di contrattazione e idee chiare. Si tratta di un passo in avanti ma è necessario dire che sarà fondamentale che arrivino dal Mit anche altre risorse per dare risposte alle aziende della nostra filiera".