All’inizio di agosto 2023 la Guardia di Finanza di Piacenza ha concluso un’indagine su tre cooperative operanti nella logistica, rilevando una “evasione milionaria”, come scrive il corpo in una nota. La frode fiscale è avvenuta in una modalità ormai classica, ossia il ricorso sistematico a crediti inesistenti per ridurre le imposte e i contributi previdenziali da versare all’Erario.
La Finanza spiega che “le società coinvolte, oltre a non aver presentato alcun modello di dichiarazione fiscale, avevano effettuato numerosissime compensazioni di oneri previdenziali, con crediti rivelatisi poi inesistenti, risultati già da una prima analisi non proporzionati rispetto al personale assunto. Tali crediti, infatti, erano - per loro natura - strettamente correlati al numero di dipendenti inquadrati nell’organico e alle loro retribuzioni, poiché consistevano in bonus fiscali ed altri meccanismi di credito innescati alla nascita del rapporto di lavoro”.
Oltre che non pagare le imposte e i contributi, questo meccanismo è servito anche ad abbattere le tariffe offerte ai committenti, attuando così una concorrenza sleale nel settore. Inoltre, l’indagine ha rilevato “elementi anomali circa la reale collocazione delle citate società nonché attestazioni non veritiere rilasciate alle società committenti ed altre varie irregolarità”. La Finanza ha ricondotto l’amministrazione di fatto delle tre cooperative a due persone residenti nel territorio piacentino.
Al termine dell’inchiesta, i Finanzieri hanno denunciato a vario titolo sei persone per omessa dichiarazione, omesso versamento di ritenute e indebita compensazione di crediti non spettanti. Due sono gli amministratori di fatto e quattro quelli pro tempore delle società. Gli inquirenti contestano loro circa sette milioni di euro di proventi sottratti a tassazione, con un milione di crediti d’imposta illecitamente compensati, 500mila euro di ritenute non versate e 400mila euro d’Iva evasa.