Dopo che l’Agenzia delle Entrate rilevò alcune anomalie nella contabilità di un’impresa di autotrasporto della provincia di Asti e nella dichiarazione dei redditi del suo titolare, il procuratore della città piemontese Gabriele Fiz ha aperto un’indagine, svolta dalla Guardia di Finanza. L’esito, comunicato all’inizio di settembre 2023, è una denuncia per l’imprenditore, cui i finanzieri hanno sequestrato un appartamento e un negozio per un valore di 900mila euro.
Gli inquirenti hanno rilevato una differenza tra l’ammontare di numerose fatture di autotrasporto inviate ai committenti e le registrazioni della contabilità aziendale. Una differenza del dieci percento, ossia la percentuale dello sconto formalmente applicato ai clienti, che però ne erano ignari e pagavano così l’intero importo della fattura. Questa differenza rappresentava l’imponibile su cui attuare l'evasione fiscale. Cifre relativamente piccole per ogni transizione, ma che moltiplicate per centinaia di trasporti hanno causato un’evasione totale valutata dai finanzieri in 600mila euro.
Ma oltre all’evasione aziendale, l’imprenditore ne avrebbe attuata anche una dell’Irpef per i suoi redditi personali. Al termine dell’indagine, la Finanza ha scoperto che l’uomo risultava nullatenente, ma dopo un approfondimento ha scoperto che pochi mesi prima aveva trasferito alla moglie e al figlio (estranei all’indagine) un appartamento e un negozio, il cui sequestro è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari in quanto le intestazioni sono ritenute fittizie. Il titolare della società è accusato di infedele dichiarazione dei redditi e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.