L’incidente stradale avvenuto il 28 luglio 2013 sull’autostrada A16, nei pressi di Acqualonga, è stato il più grave avvenuto in Italia. Un autobus da turismo precipitò per trenta metri dopo che l’autista perse il controllo durante una lunga discesa a causa di anomalie ai freni, causando la morte di quaranta passeggeri. La lunga indagine per stabilire le responsibilità individuò anche quelle della Società Autostrade per l’Italia, a causa di una scarsa manutenzione del guard-rail.
Nel processo di primo grado vennero assolti alcuni imputati, tra cui l’ex amministratore delegato della società autostradale Giovanni Castellucci, una sentenza contro cui la Procura presentò ricorso in Appello. A settembre 2023 i giudici di secondo grado hanno comunicato la sentenza, che ha cambiato il quadro. Infatti, Castellucci ha subito una condanna a sei anni, mentre due dirigenti di Autostrade che in primo grado ricevettero una condanna a sei anni, ora la hanno ridotta a cinque.
La Corte d’Appello ha erogato altre tre condanne a tre anni ad altri dirigenti di Autostrade e ha confermato quelle di primo grado a due imputati. Il processo di Appello non ha coinvolto altri imputati condannati in primo grado, tra cui quella a dodici anni per il titolare della società che aveva l’autobus, Gennaro Lametta. Altre condanne in primo grado riguardano un dipendente della Motorizzazione Civile (otto anni) e sei dipendenti di Autostrade per l’Italia.