La sera del 3 ottobre 2023 un autobus da turismo è precipitato da un cavalcavia di Mestre, incendiandosi dopo l’impatto al suolo. L’incidente ha causato la morte di venti passeggeri e dell’autista e il ferimento di altri quindici, di cui cinque in gravi condizioni. Dopo i soccorsi e i lavori di ripristino, s’indaga sulle cause dell’incidente. Una delle prime ipotesi riguarda un malore del conducente, che era considerato esperto e che aveva preso servizio poco prima dell’incidente. Inoltre, l’autobus era nuovo e pare che stesse procedendo a bassa velocità. Quindi l’attenzione degli inquirenti si è posta anche sulle condizioni del guard-rail e alcune fotografie apparse sul web mostrano evidenti segni di ruggine.
Secondo l’associazione Asaps , quel guard-rail è troppo basso e inadeguato a contenere un veicolo del peso dell’autobus precipitato. Un peso piuttosto elevato, poiché il veicolo era elettrico. Una situazione che ricorda l’incidente di Acqualonga avvenuto sull’autostrada A16 il 28 luglio 2013, quando un autobus da turismo cadde dal viadotto Acqualonga a causa di una rottura dei freni, al termine di una lunga discesa. A settembre si è concluso il processo di Appello, che ha condannato anche alcuni dirigenti di Autostrade per l’Italia per la scarsa manutenzione del guard-rail. Vedremo se anche nel caso di Mestre gli inquirenti considereranno la manutenzione dell’infrastruttura una concausa dell’incidente.
Questi due casi mostrano l’importanza non solo della manutenzione dei guard-rail, ma anche della sostituzione di quelli vecchi in acciaio con quelli più recenti e robusti o, meglio ancora, con i new-jersey in calcestruzzo, disegnati per respingere in carreggiata anche i veicoli pesanti. La caduta dai viadotti è un fenomeno che colpisce anche i veicoli industriali, seppure meno eclatante perché la vittima può essere una sola persona. Altrettanto importante è l’installazione, quando possibile, di piste di emergenza al termine delle lunghe discese, che accolgono e frenano i veicoli che hanno problemi di rallentamento.