Anche l’edizione 2023 dell’Expo Ferroviaria (a Milano dal 3 al 5 ottobre 2023) oltre a proporre tutte le soluzioni tecnologiche per il mondo della rotaia a 360 gradi si è confermata come una passerella scelta espressamente per presentare anche in scala reale molte novità legate al trasporto passeggeri anche perché i padiglioni di Fiera Milano rappresentano una straordinaria occasione dove le industrie fanno da vetrina e ricambiano il consenso politico ottenuto per i loro prodotti.
Non a caso ci sono state delle anteprime assolute. L’elenco potrebbe essere lunghissimo, basta ricordare Alstom con i Coradia Stream a idrogeno per le linee di Iseo, Firema e Skoda con le carrozze intercity notte, ancora Alstom con il nuovo treno per la metropolitana di Torino, Stadler per Eav sulle linee vesuviane, Fal (Ferrovie Appulo Lucane) con il primo treno a batteria e per finire Hitachi Rail con soluzioni innovative per la mobilità del futuro, per non parlare dell’ultima frontiera, quella dei treni turistici e di lusso.
Detto questo non si può negare che anche il settore del trasporto merci ha avuto la sua parte, ma non dovendo rincorrere il consenso degli applausi, ma solo il solido interesse degli operatori, le presentazioni si sono svolte in modo molto più sobrio e pragmatico. Non sono sfuggite però iniziative di valore assoluto come quelle proposte da Imateq, marchio del costruttore tedesco di locomotori di linea e manovra Vossloh Rolling Stock. Nel mese di luglio 2023, la sede di Rivalta Scrivia ha attivato un reparto controllo dedicato alle macchine elettriche con un pacchetto di prestazioni che sarà esteso alle altre sedi aziendali.
Numerosi costruttori e gestori di flotte hanno manifestato interesse, si parla di cinquanta potenziali locomotive sottoposte annualmente a manutenzione attraverso i contratti di servizio. Sempre Vossloh ha rinnovato il proprio modello DE 18 (per manovra pesante, trasporti di linea e costruzione) con un motore di ultima generazione che consente anche l’impiego di combustibile Hvo, prodotto totalmente da materie prime rinnovabili.
All’Expo non poteva mancare anche l’ennesimo prototipo di gancio automatico, una soluzione tecnologica che dovrebbe rappresentare la svolta più significativa per il futuro dei trasporto merci ferroviario, e che vede l’Europa impegnata in diversi progetti, costellati da molte speranze ma anche da continui ripensamenti. Quello presentato da Ditecfer, in sigla DAC-IE, dove accanto all’ormai notissimo acronimo per Digital automatic coupler si indica Italy and Europe.
Questa soluzione si differenzia dai Dac in corso di sviluppo a livello europeo principalmente perché è classificato Type 5, ovvero è totalmente automatico sia in fase di aggancio così come di sgancio tramite controllo elettronico. In più consente di non modificare il parco rotabile attuale, mantenendo il sistema dei carri tradizionali con respingenti e molla di trazione su cui viene solo sostituito il supporto uncinato insieme ad altre modifiche con costi di aggiornamento significativamente ridotti.
Piermario Curti Sacchi