La Guardia di Finanza di Bari ha svolto un’indagine coordinata dalla Procura nei confronti di un consorzio e tre cooperative (di cui non è stato fornito il nome) operanti nella logistica. Secondo gli inquirenti, queste società avrebbero attuato una frode fiscale usando fatture per operazioni inesistenti dal 2016 al 2021, producendo così crediti d’imposta non dovuti. Inoltre, non hanno versato l’Iva sulle reali attività. Il Gip di Bari ha emesso un provvedimento di sequestro preliminare di beni per un valore di 63 milioni di euro nei confronti delle imprese.
L’inchiesta ha posto sotto indagine cinque persone, ossia quella ritenuta l’organizzatore del consorzio e i rappresentanti legale delle cooperative. Il procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa spiega che gli organizzatori della frode hanno posto società filtro tra i committenti, soprattutto operanti nella grande distribuzione, e le cooperative che svolgono il lavoro.
Questo meccanismo danneggia anche i lavoratori, che erano trasferiti formalmente da una cooperativa all’altra, ma le società facevano riferimento agli stessi soggetti. Sarebbero stati coinvolti in questo meccanismo un migliaio di lavoratori. L’evasione fiscale permetteva poi al consorzio di presentarsi sul mercato con tariffe più basse della concorrenza.