Il sistema Ets, che ha lo scopo di limitare l’inquinamento causato dal trasporto marittimo, è ormai in primo piano, a tre mesi dalla sua introduzione (che avverrà il primo gennaio 2024). Mentre i porti europei che si affacciano sul Mediterraneo temono che l’aumento dei costi favorirà gli scali dell’Africa settentrionale nel trasporto intercontinentale, le compagnie marittime stanno annunciando le prime stime sui sovrapprezzi che applicheranno nel trasporto dei contenitori. Per loro questa è l’occasione per rialzare i noli che da mesi stanno continuamente calando.
L’introduzione dell’Ets sarà progressiva: nel 2024 coprirà il 40% delle emissioni di CO2 misurate. Nel 2025 tale percentuale salirà al 75% e raggiungerà il 100% nel 2026, anno in cui saranno considerate anche le emissioni di Nox e di metano. Ciò varrà solo per i collegamenti interni all’Unione, mentre per quelli che iniziano o terminano fuori dall’UE si considererà solo la metà.
I valori dei sovrapprezzi forniti dalle compagnie sono per ora stime, calcolate sulle emissioni medie in servizi standard, che potranno essere ricalcolati periodicamente. Il primo elemento che appare è la grande variazione dei sovrapprezzi, che dipende dalle rotte, ma all’interno delle singole rotte anche dalle compagnie. Ciò dipende anche dal fatto che alcune portacontainer emettono meno CO2 o che il vettore adotta programmi di contenimento delle emissioni. Per esempio Maersk ha annunciato che offrirà l’opzione di una spedizione “green”, chiamata Eco Delivery, che ridurrà i sovrapprezzi Ets.
Le compagnie ribadiscono che queste sono stime e che comunicheranno i valori reali il mese precedente l’entrata in vigore dell’Ets, quindi a dicembre 2023. Per quanto riguarda i servizi dall’Asia al Mediterraneo, il sovrapprezzo dei container spazia dai 14 dollari per unità da 40 piedi di Hapag-Lloyd ai 20 dollari di Maersk ai 40 dollari di Cma Cgm. Tali valori salgono rispettivamente a 23, 30 e 60 dollari per i container frigo.
I sovrapprezzi dall’Asia ai porti del Nord Europa saranno maggiori, sempre in riferimento a un container da 40 piedi: 24 dollari per Hapag-Lloyd, 50 dollari per Cma-Cgm e 70 dollari per Maersk, valori che crescono rispettivamente a 62, 80 e 105 dollari per i container frigo. Nella direzione inversa, le compagnie intendono applicare sovrapprezzi minori.
Dal Mediterraneo all’Asia Hapag-Lloyd potrebbe far pagare 14 dollari a container da 40 piedi e Maersk 11 dollari, che diventano rispettivamente 32 e 17 dollari per i container frigo. Dal Nord Europa all’Asia, Hapag-Lloyd stima 24 dollari a container, a fronte dei 64 di Maersk, valori che diventano rispettivamente 62 e 69 dollari per i container frigo. In questo caso, Cma Cgm non ha fornito per ora alcun valore.