Il 20 ottobre 2023, durante l’assemblea di Federagenti che si è svolta a Taranto, l’associazione ha firmato un accordo con il Comando generale delle Capitanerie di porto grazie al quale gli agenti marittimi svolgeranno la funzione di dichiaranti, con lo scopo di semplificare le pratiche amministrative.
L'associazione spiega che questo accordo avvia un percorso che “prevede un’implementazione progressiva del sistema di digitalizzazione e di concentrazione dei dati sino alla nascita, il 15 agosto del 2025, della European Maritime Single Window. Sistema questo che prevederà l’invio da parte del bordo-nave di un solo messaggio contenente tutte le informazioni di sicurezza relative al carico a un unico soggetto, il Corpo Nazionale delle Capitanerie di porto che provvederà a sua volta a distribuire le informazioni a tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella gestione del traffico marittimo così come dell’interscambio internazionale”.
Gli agenti marittimi “saranno chiamati a monitorare l’efficacia del sistema e a svolgere quindi per conto delle Capitanerie un ruolo quasi consulenziale per apportare costanti migliorie al sistema stesso”. Federagenti sottolinea l’importanza della semplificazione affermando che ogni anno nei porti italiani scalano oltre 69mila navi, comportando l’adempimento di 515mila formalità.
Durante l’assemblea intitolata Porto Italia, il presidente di Federagenti, Alessandro Santi, ha ribadito che i porti e i traffici marittimi rappresentano il più importante assetto del Paese. Quindi, l’associazione propone “una portualità diffusa lungo tutte le coste italiane, che trovi sintesi decisionale e strategica in una cabina di regia nazionale pubblico-privati in grado di fornire indicazioni di priorità strategica anche in tema di infrastrutture, di logistica indotta, di governance”.
Santi ha precisato che “abbiamo bisogno di una più forte collaborazione ed interazione tra pubblico e privato sia a livello di investimenti strategici (nel perimetro dello strumento concessorio) che a livello di governance delle Asp; abbiamo bisogno di una regia nazionale in seno al Mit che diventi la cabina di regia operativa per le Asp, che ne garantisca efficienza e coordinamento, armonizzazione delle regole per una giusta competizione e cooperazione tra le Asp, soprattutto in questo momento dove il fenomeno della verticalizzazione è sempre più spinto, che sappia derimere ed eliminare sovrapposizioni di competenze (Art, Agcm, Anac, Mit), garantire percorsi normativi standard per procedure ricorrenti, ad esempio tutte le pratiche di autorizzazione ambientale, farsi interfaccia del Cipom in maniera bidirezionale per l’attuazione del Piano del Mare per la parte della portualità”.
Sulla questione delle Autorità di Sistema Portuale, Federagenti sostiene che l’Italia deve “rispondere con forza con un modello di porto diffuso con coordinamento centrale ‘operativo’ condiviso tra pubblico e privato con funzioni di regolazione e armonizzazione”. Ciò per contrastare “i tentativi neanche così occulti dell’asse tedesco-olandese di concentrare tutti i traffici al nord lasciando al Sud Europa il compito di ‘decarbonizzare’ il Mediterraneo, assistendo passivamente a una de-industrializzazione e alla nascita di una specie di nastro trasportatore delle merci dal Nord Europa all’Italia”.