Il ministro dei Trasporti ha annunciato il 27 ottobre 2023 all'assemblea di Confitarma di voler attuare una nuova riforma dei porti, dopo quella recente che ha istituito le Autorità di Sistema Portuale, e di voler commissariare le stesse Autorità portuali, molte delle quali hanno i presidenti in scadenza nel 2024. Poco dopo questo annuncio, la Filt Cgil e la Uiltrasporti hanno diffuso la loro opposizione al commissariamento.
In una nota, la Filt Cgil afferma che “il commissariamento delle Autorità di Sistema Portuale e di modifica della loro natura giuridica si calano dentro uno scenario particolarmente delicato sotto diversi punti di vista, non ultimo l'imminente apertura del tavolo di rinnovo del contratto nazionale di lavoro di categoria e mettono a repentaglio gli investimenti in atto, soprattutto quelli legati al Pnrr”.
Quindi, prosegue la sigla “è assolutamente indispensabile approcciarsi al tema della riforma della portualità con grande attenzione, attraverso proposte mirate che salvaguardino gli attuali assetti derivanti dalla legge 84/94, favorendo lo sviluppo equilibrato del settore portuale nazionale senza creare inutili e dannose incertezze”. La Filt ricorda anche che restano sospese alcune questioni, come i Decreti attuativi per l’accompagno all’esodo, il divieto di autoproduzione e interventi sulla sicurezza e salute.
Il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, ha dichiarato che “sfugge assolutamente quale possa essere l’utilità di un commissariamento delle Autorità di Sistema Portuale se non quella di bloccare il sistema di pianificazione e investimenti del settore, proprio in un momento come questo in cui è fondamentale portare a termine i progetti avviati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Egli spiega che “le Autorità di Sistema vanno supportate e messe in condizione di lavorare mantenendo sicuramente la loro natura pubblicistica, in un quadro di regole che tuteli il lavoro portuale e lo sviluppo equilibrato delle aziende. È necessario che si sviluppi una vision di sistema paese nella quale il Mit svolga un ruolo di pianificazione, indirizzo e controllo affinché non si realizzino posizioni dominanti che possano pregiudicare lo sviluppo del sistema portuale italiano nel suo complesso”.