Il Parlamento Europeo ha approvato il 7 novembre 2023 nuovi limiti per le emissioni inquinanti degli autoveicoli Euro7 con una maggioranza che il relatore Alexandr Vondra ha definito “solida” (329 voti favorevoli, 230 contrari e 41 astensioni). Nella conferenza stampa, egli ha sottolineato più volte che la posizione dell’Europarlamento è “realistica” e media tra le esigenze di protezione ambientale e quelle dell’industria automobilistica. Il testo approvato dai parlamentari è sostanzialmente lo stesso arrivato in Aula dalla Commissione Ambiente, che ha portato alcuni cambiamenti alla proposta originale della Commissione Europea.
Il testo aggiunge ai consueti parametri – ossia ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca – anche le emissioni di microplastiche da parte di pneumatici e freni e una durata minima della batterie dei veicoli elettrici o ibridi. L’atteggiamento dell’Europarlamento sulla proposta della Commissione Europea varia secondo la categoria del veicolo. Per quanto riguarda le emissioni delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri, i parlamentari hanno confermato i valori della Commissione, aggiungendo una ripartizione supplementare delle emissioni in tre categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso. Invece, per i veicoli industriali pesanti e per gli autobus propongono limiti più rigorosi (tranne per gli Nox, che sono due volte più elevati rispetto alla proposta originaria). Il testo prevede requisiti minimi di durata delle batterie per auto e furgoni più elevati di quelli proposti dalla Commissione.
Il testo uscito dall’Aula interviene anche sul metodo di misurazione delle emissioni, che dovranno essere svolte in laboratorio ma in condizioni di guida reali. Il Parlamento vuole allineare le metodologie di calcolo e le soglie massime dell'UE per le emissioni di particelle dei freni e per i tassi di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite.
Tra le altre misure proposte per l’Euro7, ci sono l’istituzione di un passaporto ambientale del veicolo, che conterrà informazioni quali il consumo di carburante, stato della batteria, limiti di emissioni, risultati delle ispezioni tecniche periodiche; requisiti di durata più severi per veicoli, motori e sistemi di controllo dell'inquinamento; obbligo d’installare sistemi di bordo per il monitoraggio di diversi parametri quali le emissioni di gas di scarico in eccesso, il consumo reale di carburante ed energia e lo stato di salute delle batterie di trazione; norme specifiche per i produttori di piccoli e piccolissimi volumi.
Rispetto alla proposta della Commissione, l'Europarlamento offre più tempo all’industria automobilistica per l’entrata in vigore dell’Euro7: le autovetture avranno tre anni di tempo per rispettare i nuovi limiti, dalla data di adozione di tutte le norme associate, mentre l’obbligo per i veicoli industriali dovrebbe entrare in vigore nel 2030. Rinvii sono previsti per i piccoli produttori di autoveicoli leggeri e pesanti.
Il prossimo passo dell’Euro 7 lo dovrà compiere il Consiglio Europeo, formato dai rappresentanti degli Stati membri e che finora su questa normativa ha sostenuto una versione più “leggera”, ossia con limiti inferiori. Poi, la Commissione Europea dovrà decidere se rendere esecutivo il testo finale uscito dai vari passaggi, oppure se ritirare la proposta perché non ritenuta coerente con quella da lei elaborata.