L’11 novembre 2023 l’Interporto Toscana Centrale di Prato ha presentato il nuovo piano industriale, che punta sull’intermodalità e sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel primo caso, l’amministratore delegato, Antonio Napolitano, ha affermato che “entro il 2025 prevediamo di passare dagli attuali 80 treni l’anno a quota 325. Una crescita progressiva, che vedrà il 2024 come tappa intermedia nella quale attivare nel terminal intermodale il passaggio di 253 convogli merci. Parliamo di numeri strategici perché collegheranno l’Interporto di Prato con il porto di Livorno e successivamente con quello di La Spezia”.
Per raggiungere questo obiettivo, Napolitano spiega di avere attuato un “intenso lavoro di relazioni a livello locale” nel primo anno d’insediamento: “Fra le norme che ho sostenuto con forza c’è stata l’introduzione anche in Toscana del ferrobonus”, aggiungendo che “con questa misura avremo un netto risparmio ambientale perché libereremo la Fipili e l’A11 da centocinquanta veicoli industriali a settimana”.
Il secondo progetto vuole produrre 2,8 milioni di kilowattora di energia elettrica da fonti rinnovabili, installando pannelli fotovoltaici su tutti i tetti degli immobili di proprietà dell’infrastruttura di Gonfienti. In un secondo momento, questa energia sarà veicolata tramite idrogeno. Questa energia servirà a elettrificare i veicoli del terminal intermodale e a rifornire una nuova stazione di servizio multicarburante al Varco 1, che sarà realizzata con Estra.
Il nuovo piano industriale interviene anche sul versante immobiliare, dove la società dell’interporto vuole riqualificare mille metri quadrati di uffici per la formazione, convegni e riunioni.