Il 14 novembre si è aperta a Roma l’assemblea generale dell’Alis, che comprende anche gli Stati Generali del Trasporto e della Logistica, con il discorso del suo presidente Guido Grimaldi. È stata l’occasione per fare un primo bilancio del trasporto intermodale in Italia che “ha tolto dalle strade sei milioni di veicoli industriali”. Grimaldi ha aggiunto che “143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l'intermodalità, attraverso porti e interporti, 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute. Il risparmio economico per le famiglie italiane è di oltre sette miliardi di euro". Tra i temi affrontati dal presidente dell’Alis c’è l’imposta ambientale Ets, che entrerà in vigore il primo gennaio del 2024.
A tale proposito, Grimaldi ha affermato che “l’ipertassazione potrebbe determinare un rischio di back shift modale, facendo fare all'Italia un balzo indietro di trent’anni, con un ritorno di milioni di camion sulle nostre autostrade e un preoccupante aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità. L’Ets comprometterebbe i risultati raggiunti dagli armatori con le autostrade del mare, che proprio l’Europa ha voluto fortemente incentivare negli ultimi anni con l'obiettivo di sottrarre i camion dalle strade e ridurre le emissioni inquinanti".
Egli ha aggiunto che la Ets “genererebbe una distorsione della concorrenza modale, in quanto dal 2024 l'Ets non sarà applicato a tutte le modalità di trasporto ma solo al settore marittimo. È una tassa europea che colpirebbe con un'incidenza minima del solo 7,5% le emissioni globali del trasporto marittimo, senza però prendere in considerazione il restante 92,5%. Pertanto un simile sistema, che colpisce un’unica modalità di trasporto in una circoscritta area del mondo, non permetterà a nostro avviso di raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione verso cui tutti siamo orientati".
Grimaldi ha affrontato anche la questione dei contributi al trasporto intermodale: “Il Governo deve intervenire con l’aumento della dotazione finanziaria per il Sea Modal Shift (combinato strada-mare, ndr) e per il Ferrobonus, attraverso uno stanziamento di cento milioni di euro annui per ciascuna misura. Nel 2022, anno in cui non è stato erogato l’incentivo Marebonus, si è assistito a un incremento del traffico dei camion su rete Anas del 4% rispetto al 2019, come riportato dall’Osservatorio sulle tendenze della mobilità del Mit”.
Massimiliano Barberis