Il 16 novembre 2023, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha assegna due appalti, del valore complessivo di 186 milioni di euro, per importanti lavori nei porti di Brindisi e Manfredonia. Lo stanziamento avviene nell’ambito dei fondi per il Pnrr. A Brindisi vanno 65 milioni per il banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capobianco (ex British gas), che sarà svolto dall'associazione temporanea d’impresa costituita da Fincosit, Rcm Costruzioni e Trevi. L’Autorità portuale spiega che “l’intervento consiste nella realizzazione di un banchinamento con profondità al piede di 12 metri sul livello del mare, per una lunghezza complessiva di circa 375 metri, idoneo all’ormeggio di una nave di grandi dimensioni o due unità di medie dimensioni; il piazzale retrostante, sviluppato su un’area di circa 14 ettari (140mila metri quadrati) e comprenderà le superfici occupate dalla colmata ex British Gas. L’infrastrutturazione dell’intera piattaforma restituirà al porto di Brindisi un’area ad oggi non utilizzabile”.
Quest’area rientra nella Zona Economica Speciale Interregionale Adriatica (Puglia-Molise) ed è stata perimetrata come Zona Franca Doganale Interclusa (Zfd). In pratica è uno spazio che resta nell’ambito del territorio doganale dello Stato, ma a specifiche condizioni permette l’esenzione delle imposte doganali per il transito delle merci. Sarebbe il secondo punto franco italiano, dopo quello di Venezia, che dovrebbe aumentare il flusso internazionale delle merci. Nella Zfd le imprese potranno stoccare, manipolare e trasformare le merci, in sospensione dei diritti doganali.
A Manfredonia la gara assegnata al raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Cisa, Operazione, Fincosit, Consorzio Stabile e Nautilus riguarda la rifunzionalizzazione del Bacino Alto Fondali del porto isola, con un investimento di 121 milioni di euro. La fase esecutiva sarà avviata entro la fine del 2023 e prevede il risanamento corticale delle strutture in calcestruzzo e “la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione, consolidamento strutturale, miglioramento sismico, compresa l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti, ponendo successivamente a gara il progetto definitivo validato”. Oggi le strutture del Bacino Alto Fondali sono in una condizione di degrado per corrosione delle armature. I lavori dovranno quindi conservare l’opera, ma non solo. È prevista la rifunzionalizzazione intervenendo sul pontile di approccio e sulle banchine.
“In tutti i porti del nostro Sistema stiamo attuando una rivoluzione infrastrutturale epocale, destinata a plasmare un panorama portuale all'avanguardia, capace di catalizzare opportunità e favorire uno sviluppo sostenibile”, spiega il presidente dell’Autorità, Ugo Patroni Griffi. “Una serie di interventi imponenti che hanno l’obiettivo di trasformare i nostri scali in centri logistici strategici, pronti facilitare gli scambi commerciali e a promuovere l’occupazione, contribuendo in modo tangibile alla crescita economica e al rafforzamento della competitività della Puglia, del Mezzogiorno e dell’intero Paese”.