Anche a ottobre 2023 il trasporto aereo globale delle merci mostra un andamento positivo, segnando il terzo mese consecutivo di forte domanda su base annua. Lo rivela l’indice mensile della Iata, che mostra un aumento del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2022, considerando il traffico in termini di tonnellate per chilometro. Considerando solo i trasporti internazionali, questo valore è leggermente inferiore, pari al 3,5%.
La capacità nello stesso mese è aumentata del 13,1%, valore che si ferma all’11,1% nei trasporti internazionali. Questo incremento è dovuto soprattutto a quello dei voli passeggeri. La Iata valuta infatti che la stiva belly sia aumentata a ottobre del 30,5%. Le notizie positive per i vettori vengono anche dalle tariffe, che a settembre sono tornate ad aumentare, dopo diciassette mesi di discesa. La Iata conferma questa tendenza anche per ottobre, con un aumento del 2,6% su base mensile.
Questo andamento positivo del cargo aereo avviene in un contesto macroeconomico che mostra un rallentamento delle attività economiche, anche se l’inflazione in Europa e negli Stati Uniti continua a diminuire, attestandosi rispettivamente al 4% e al 3%. In Cina, però, appare la deflazione, che crea preoccupazioni su un possibile rallentamento dell’economia globale. Il commercio internazionale ha invertito a settembre la fase di discesa, restando comunque sotto al picco del 2022.
Commentando i risultati di ottobre, Willie Walsh, direttore generale della Iata spiega che “collocano il trasporto aereo di merci sulla buona strada per chiudere il 2023 su basi molto più forti rispetto all’inizio dell’anno. La ripresa della domanda, i rendimenti leggermente più forti e la ripresa degli scambi sono tutte buone notizie. Ma con la domanda ancora inferiore del 2,4% ai livelli pre-pandemici e la perdurante incertezza sulla traiettoria dell’economia globale, l’ottimismo deve essere bilanciato con cautela. Ciononostante, una continua e forte stagione di punta di fine anno aiuterà sicuramente il settore a gestire qualsiasi svolta che l’economia globale potrebbe prendere nel 2024”.
Anche i vettori europei godono dell’aumento del traffico, anche se in misura minore della media globale: solo l’1% su base annuale, a fronte di un aumento della capacità del 7%. Si tratta comunque di un progresso rispetto a settembre, quando la Iata rilevò un calo dell’1,5%. Sono aumentati soprattutto i trasporti sulla rotta per l’Estremo Oriente, che segnano un valore del 17,1%.
A tale proposito, le compagnie dell’Asia Pacifico segnano una crescita del 7,6%, con un forte incremento della capacità (+30%). Per quanto riguarda quest’ultima, bisogna considerare che nell’ottobre del 2022 Cina e Giappone erano ancora soggette alle restrizioni per la Covid. Le rotte con maggior crescita sono quelle con l’Africa (+16,7%), il Medio Oriente (+10,3%) e l’Europa (+8,5%).
Cresce a doppia cifra anche il traffico dei vettori mediorientali: +10,9%, con un aumento di capacità del 15%. Si tratta di un balzo significativo rispetto a settembre, quando l’aumento fu solo del 2,5%. Le rotte con maggior crescita sono state quelle con l’Asia (+10,3%) e l’Europa (+17,1%). più contenuto è l’aumento dei vettori africani (+2,9%), risultato comunque migliore di settembre (-0,1%).
L’unico valore negativo di ottobre è quello dei vettori nordamericani, che hanno visto un calo dell’1,8%, con un aumento della capacità del 2,4%. Anche in questo caso, la situazione migliora rispetto a settembre, quando il traffico diminuì del 2,2%. Le rotte con l’Asia sono calate dello 0,9% e quelle con l’Europa del 2,1%. Va meglio nell’America Latina, che registra un aumento del traffico del 4% e della capacità dell’,8,3%.