Anche la Msc, dopo Hapag-Lloyd e Maersk, ha deciso di sospendere la navigazione delle sue portacontainer nel Mar Rosso, dopo gli attacchi con missili e droni attuati dagli Houthi dello Yemen alle navi che transitano nello stretto di Bab Al Mandab. Nell’area ci sono stati anche due sequestri, uno attuato dagli stessi Houthi nei confronti della car carrier Galaxy Leader e uno di pirati somali verso la rinfusiera Ruen. Quest’ultima si sta dirigendo verso le coste della Somalia, tallonata da una nave militare indiana, che la ha individuata il 16 dicembre 2023.
La stessa Msc ha subito un attacco missilistico da parte degli Houthi verso la sua portacontainer Palatium III (noleggiata a Messina) il 15 dicembre. Il missile ha causato un principio d’incendio, senza provocare danni all’equipaggio. Poi si è diretta verso il porto di Gibuti in modo autonomo. In una nota, la compagnia definisce “seria” la situazione nel Mar Rosso e precisa che in questa fase le sue navi aggireranno l’Africa attraverso il Capo di Buona Speranza, invece di entrare nel Mar Rosso e poi nel Canale di Suez. Solo il 15 dicembre, la Marina militare statunitense ha affermato di avere distrutto quattordici droni degli Houthi.
Intanto l’organismo italiano Italian Maritime Rescue Coordination Center, che fa parte delle Capitanerie di Porto, ha elevato il livello di sicurezza a Marsec 3 nell’area che comprende il Golfo di Aden, le coste dello Yemen, lo stretto di Bab Al Mandab e il Mar Rosso. Il Marsec 3 è il livello più elevato, che segnala minacce molto probabili o imminenti. Ciò ha come conseguenza un aumento dei premi delle assicurazioni e quindi del costo del trasporto.