Nella conferenza stampa del 4 gennaio 2023, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che il Governo intende vendere ai privati alcune quote di Ferrovie dello Stato e di Poste Italiane, precisando che “lo Stato deve controllare quello che è strategico ma questo non vuol dire non aprirsi al mercato”. Meloni ha non fornito altri dettagli sui tempi e sui modi di questa privatizzazione. Poste Italiane è già partecipata da investitori privati, ma nelle mani pubbliche resta il 29,26% del ministero delle Finanze e il 35% di Cassa Depositi e Prestiti (a sua volta controllata dal Mef). La cessione dovrebbe quindi interessare questi due organismi.
Per quanto riguarda le ferrovie, la questione è più complessa, anche perché tutte le società del Gruppo FS sono interamente pubbliche. Il Gruppo è piuttosto articolato e non è chiaro che cosa intenda vendere il Governo e quali quote mantenere. Il Sole 24 Ore riferisce di stime secondo cui se venisse venduta una quota fino al 49% di FS e meno del 30% di Poste, lo Stato potrebbe ricavare tra 4,7 e 6,7 miliardi di euro.
Non è possibile ora prevedere chi sarebbe interessato a un’acquisizione. In entrambi i casi di FS e Poste, il trasporto delle merci e la logistica sono coinvolti e quindi potrebbero essere interessati operatori del settore. Ovviamente si parla di grandi Gruppi, viste le cifre in gioco. Bisogna però tener conto che sul mercato c’è un’altra “merce” di elevato valore: DB Schenker, per la quale il Governo tedesco ha avviato un primo passo di privatizzazione. Se entrambe le operazioni saranno concluse, il panorama della logistica europea potrebbe cambiare.