La Germania inizia il 2024 con un caos nel trasporto di passeggeri e merci, a causa delle proteste degli autotrasportatori e degli scioperi dei macchinisti. Sul versante stradale, l’8 gennaio è iniziata mobilitazione indetta dall’associazione Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung (Bgl), che durerà fino al 12 gennaio, in collaborazione con altre sigle degli agricoltori e dell’industria. Queste associazioni protestano contro la politica d’austerità del Governo federale.
Nella settimana sono state organizzate oltre cento azioni in tutti i Land della Germania “per mettere in guardia la popolazione e i politici dal mettere a repentaglio la competitività e l’esistenza degli agricoltori e delle imprese di trasporto di medie dimensioni”, scrive l’associazione in una nota del 5 gennaio. Nell'ambito dell’autotrasporto, Bgl chiede al Governo di rivedere la modifica dei pedaggi stradali per i veicoli industriali (che ora comprende anche una tassa sulle emissioni di CO2), maggiori investimenti in infrastrutture stradali, aree di sosta sicure e contributi per il trasporto stradale sostenibile.
L’azione culminerà con una manifestazione nazionale programmata a Berlino alle 11.30 del 15 gennaio. Le manifestazioni della settimana comprenderanno cortei di camion e trattori agricoli e presidi nelle aree di sosta e di servizio stradali. Ciò potrebbe causare rallentamenti del traffico nelle aree interessate. La mattina dell’8 gennaio, centinaia di trattori e camion hanno bloccato alcuni ingressi autostradali nei Land Maclemburgo-Pomeriania Occidentale e della Sassonia.
Sul fronte ferroviario, il sindacato Gdl ha interrotto la tregua di Natale nell’ambito della vertenza di rinnovo del contratto con Deutsche Bahn e ha proclamato uno sciopero dei macchinisti dalle 2.00 del 10 alle 18.00 del 12 gennaio 2024. La compagnia ferroviaria risponde con un ricorso al Tribunale di Francoforte contro questo sciopero, perché non sarebbe legittimo.
La Gdl ha già svolto nel 2023 due scioperi più brevi. Il sindacato chiede una riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione, mentre Deutsche Bahn offre la possibilità di lavorare su tre orari settimanali: 35, 38 o 40 ore. Però, chi ridurrà l’orario di lavoro dovrà accettare un minore aumento salariale, sulla base di quanto avviene già per chi chiede più ferie. La Gdl rifiuta però questa soluzione.
È già in corso una causa tra Gdl e Deutsche Bahn, che però non riguarda gli scioperi, bensì la cooperativa di lavoratori Fair Train, fondata nel 2023 dal sindacato. DB ha presentato un ricorso al Tribunale dell’Assia contro tale impresa, sostenendo che costituisce un conflitto d’interesse. Lo scopo della cooperativa sarebbe, secondo DB, di sottrarre macchinisti alle compagnie private per somministrali loro alle proprie condizioni tariffarie. Quindi, sostiene DB, Gdl ha perso la legittimità a negoziare perché è diventata lei stessa un datore di lavoro.