Dopo che la mattina del 30 gennaio 2024 la Procura di Milano ha diffuso una nota sul sequestro di 41 milioni di euro nell’ambito di un’indagine sul una presunta frode fiscale e somministrazione illegale di manodopera nell'ambito della logistica farmaceutica, senza rivelare il nome delle imprese coinvolte, alcuni giornali (tra cui Il Giorno e iIl Fatto Quotidiano) hanno svelato questi nomi: la Chiapparoli Logistica e il Consorzio Sal. Il pubblico ministero Paolo Storari ha condotto l'indagine, con la collaborazione della Guardia di Finanza, e ha disposto il sequestro di 11 milioni di euro a Chiapparoli e di 30 milioni al Consorzio Sal. I reati sarebbero stati compiuti usando cooperative che fungevano da “serbatoi” di manodopera e scambiando fatture per operazioni giuridicamente inesistenti per un totale di 250 milioni di euro, nel periodo compreso dal 2020 al 2023.
Secondo il pm, la Chiapparoli non avrebbe attivato alcun presidio per selezionare i fornitori di servizi di logistica, così da evitare che questi possano attuare pratiche illecite, come il manato pagamento delle imposte e dei contributi, il continuo cambio di appalto o l’assenza di strutture organizzative nelle società. Ciò agevolerebbe lo sfruttamento dei lavoratori, determinando anche pratiche di concorrenza sleale. In questo caso, La Chiapparoli avrebbe usato il Consorzio Sal come società filtro con le cooperative che fornivano la manodopera. L’indagine è ancora in corso e potrebbe portare nuovi sviluppi.
Durante l’indagine, gli inquirenti avrebbero rilevato che nell’estate del 2023 circa cinquecento collaboratori esterni sarebbero stati assunti da Chiapparoli Logistica in cambio della rinuncia espressa del Tfr maturato negli anni precedenti nei confronti di società “serbatoio” che fornivano manodopera al gruppo di logistica. Questo meccanismo sarebbe stato confermato da alcuni testimoni. L’indagine della Finanza avrebbe scoperto che dal 2020 al 2023 numerosi lavoratori hanno dovuto passare da una società all’altra, pur continuando la lavorare per la Chiapparoli.
Questa indagine si rientra nell’ormai lunga serie della Procura di Milano nei confronti di colossi della logistica, che hanno seguito lo stesso schema di uso della manodopera e che quindi sono accusati di reati analoghi. Tra queste ricordiamo Ups Italia, Brt, Geodis, Dhl Supply Chain e Gls. In alcuni casi, il Tribunale ha disposto l’amministrazione giudiziaria. A questo punto viene da chiedersi chi sarà il prossimo nome eccellente della logistica a finire sotto la lente della Procura milanese.