Il 31 gennaio 2024 l’associazione dell’autotrasporto Assotir ha diffuso una nota in cui si dichiara solidale con le proteste degli agricoltori, perché “le difficoltà che stanno attraversando le imprese agricole non sono troppo lontane da quelle che vivono ormai da troppo tempo i trasportatori”, come afferma la presidente Anna Vita Manigrasso. Essa aggiunge di essere convinta “che sia arrivato il momento di affrontare una volta per tutte questi problemi, e che debba essere la politica a intervenire. Dal canto loro, le associazioni e tutti quegli organismi che rappresentano interessi di parte devono essere in grado di trasformare la rabbia e la sofferenza dei propri associati in proposte concrete, solide, in modo da intervenire sui punti critici e non cedere alla logica degli aiuti assistenziali da parte dello Stato”.
Il segretario generale di Assotir, Claudio Donati, chiede una “operazione di trasparenza all’interno di tutta la filiera”. Egli precisa che “gli agricoltori stanno protestando non solo contro le politiche europee, ma soprattutto contro chi aveva il compito di difenderli dallo strapotere della grande distribuzione e dell’intermediazione. E che invece ha consentito che si determinasse una situazione del tutto squilibrata come quella attuale. Su un chilo di pomodori che viene venduto a Milano, infatti, l’agricoltore incassa forse il 20% del prezzo finale, mentre - e lo diciamo dati alla mano - il trasportatore percepisce in media l’8 o il 9%. Il resto, parliamo quindi di oltre il 70%, a chi va? E, soprattutto, siamo sicuri che sia giusto così?”.
Assotir intende verificare gli impegni che assumerà la politica durante l’incontro che le associazioni degli autotrasportatori terranno al ministero dei Trasporti il 7 febbraio. “Alla luce dello stato di sofferenza che stiamo vivendo come settore sarà una grande occasione per chiedere al Governo un decisivo cambio di passo” conclude Donati.