A gennaio 2024 la crisi del trasporto marittimo di container causata dal conflitto nel Mar Rosso non ha portato significative variazioni alle tariffe del trasporto aereo, anzi nel confronto annuale emerge dalle rilevazioni del Baltic Air Freight Index (Bai) perfino una riduzione. Ciò perché all’aumento della domanda corrisponde un aumento della capacità, soprattutto belly, e una stabilizzazione del prezzo del carburante. Ma la situazione potrebbe cambiare sulla base dell’evoluzione della crisi del Mar Rosso.
Secondo il Bai, i noli aerei da Hong Kong e da Shanghai per l’Europa sono scesi a gennaio rispettivamente del 16% e del 26% (su base annuale), pur essendo superiori del 46% e del 21% rispetto ai livelli prepandemici. Andamento analogo per i noli dai due scali asiatici verso il Nord America, che sono scesi rispettivamente del 18% e 26% (con aumento del 36% e del 23% rispetto ai livelli prepandemici).
Gli analisti del Baltic Air Freight Index non prevedono nel breve periodo sostanziali aumenti dei noli aerei, nonostante il persistere della situazione negativa in Medio Oriente. Non si dovrebbe quindi vedere una situazione analoga a quella del blocco del Canale di Suez provocata nel 2021 dall’intraversamento della portacontainer Even Given, perché la capacità marittima e aereo è diventata molto più flessibile.
Però ci sono diversi elementi d'instabilità nel breve termine. Oltre al conflitto del Medio Oriente bisogna considerare la siccità che abbassa il livello del Canale di Panama, la prossima vertenza sul contratto di lavoro dei portuali nella costa orientale degli Stati Uniti e le elezioni presidenziali statunitensi. Questi sono tutti elementi che potranno causare un aumento anche dei noli aerei, anche se secondo gli analisti questo fenomeno potrebbe diventare significativo nel 2025.