Dopo una prima intesa raggiunta il 13 febbraio 2024 alla Prefettura di Varese che ha sospeso lo sciopero di cinque giorni del personale della cargocity di Malpensa, la situazione non pare ancora tornata alla normalità. Con una nota diffusa nel tardo pomeriggio del 15 febbraio 2024, Malpensa Logistica Europa afferma che “la situazione dal punto di vista operativo rimane fortemente critica in quanto si registra un numero di assenze tra i dipendenti superiore alle cinquanta unità. Sulla base delle informazioni e delle circostanze che è stato possibile verificare, queste assenze, ufficialmente giustificate come malattie brevi, appaiono con tutta evidenza essere pretesti non legittimi, e di fatto un'estensione illecita delle azioni di protesta”.
La società aggiunge che “questo comportamento non solo contravviene agli accordi stipulati martedì scorso, 13 febbraio, ma da un lato mina la fiducia e il rispetto reciproco che rappresentano elementi fondamentali di corrette relazioni sindacali per lo svolgimento dell’attività lavorativa e per la prosecuzione del processo di dialogo in essere, dall’altro rappresentano una grave problematica per la movimentazione delle merci, all’interno della quale rientrano beni di assoluta importanza e urgenza come forniture mediche e farmaceutici, organi per trapianti, animali vivi, servizio postale, oltre a prodotti alimentari con scadenze ravvicinate e nel perimetro dei servizi pubblici essenziali”.
Ora si attende l’incontro tra le parti che avverrà il 16 febbraio negli uffici dell’Enac di Malpensa per trovare un accordo su tutte le richieste dei lavoratori. Ma questo appuntamento non potrebbe portare ad alcun risultato, perché una nota diffusa il 15 febbraio da Cub Trasporti afferma che alla riunione non sono state convocate le quattro sigle che hanno indetto lo sciopero (Cub Trasporti, Flai,Usb e Adl), bensì i tre sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che non hanno partecipato alla protesta (anzi che sono stati contestai per un accordo firmato con Mle). Al termine della nota del Cub Trasporti si legge che “l’esclusione dei sindacati di base non lascia presagire nulla di buono. Certo è che in mancanza di risultati oggettivi, la mobilitazione riprenderà senza esitazione”.
Anche i sindacati confederali hanno preso posizione sullo sciopero. In un comunicato diramato sempre il 15 febbraio prendono il merito dell’accordo del 13 febbraio “salvaguardando cosi i lavoratori da eventuali sanzioni disciplinari, anche in presenza di evidenti infrazioni delle norme vigenti”. Le sigle confederali aggiungono che la riunione del 16 febbraio ha lo scopo di affrontare il rinnovo del contratto integrativo (quello contestato dai sindacati di base) “al fine di affrontarne il rinnovo a partire da una revisione delle indennità disagio e funzione, dall’introduzione di un nuovo Pdr e da ulteriori elementi premianti”.
Ciò, prosegue la nota, non porta “niente di nuovo rispetto a quanto le scriventi organizzazioni sindacali, avevano incominciato a discutere nello scorso mese di novembre”. E si conclude in modo polemico affermando che “tutto ciò con la concreta attenzione ai risultati da ottenere, senza alcuna necessità di visibilità per una battaglia prettamente “politica” e di posizionamento da parte del sindacalismo di base, che nulla aveva a che vedere col reale interesse dei lavoratori”.