Il 21 febbraio 2023 l’associazione degli agenti aerei Anama ha diffuso una nota che critica l’inefficienza della cargocity di Malpensa e chiede un fermo di 48 ore della attività dei due principali operatori della movimentazione a terra per smaltire le giacenze nei magazzini. Nel testo si legge che “nonostante gli sforzi fatti nel post-Covid per riuscire a tornare alla normalità, dal secondo trimestre del 2023 l’aeroporto di Milano Malpensa registra un trend negativo di performance determinato dai disservizi presso i magazzini dei due principali handler aeroportuali di Milano Malpensa (Alha e MLE-Bcube) in termini di elevati tempi di gestione delle merci e conseguenti ritardi nelle consegne verso i clienti finali”.
Il presidente Alessandro Albertini spiega che “la crisi del settore cargo a Malpensa è l’esito dell’assenza di pianificazione strategica a livello nazionale per il trasporto aereo, di anni di mancati investimenti e manutenzioni nella Cargo City ripartiti solo due anni fa e di una scarsa qualità nel livello di servizio, che Anama denuncia da anni con scarsi riscontri tangibili. A queste criticità si sono sommati a Malpensa continui scioperi del personale di magazzino di Alha e Mle, che devono far riflettere e che devono trovare una soluzione strutturale, senza la quale l’aeroporto non potrà ripartire. Nell’immediato occorre un piano di intervento emergenziale per ripristinare l’operatività presso il primo aeroporto cargo del Paese, per questo abbiamo proposto un blocco del cargo aereo fino al completo smaltimento delle giacenze e/o un blocco degli handler Alha ed Mle”.
Sull’efficienza della cargocity Anama ha svolto un’indagine su un campione di spedizionieri, da cui risulta che “a novembre 2023 e di nuovo a gennaio 2024, l’80% circa delle spedizioni in import arrivate a Milano Malpensa sono state gestite con tempistiche superiori del 50% rispetto al livello fissato dalla Carta dei Servizi Merci che fissa i tempi di gestione delle merci in sei ore per i voli Bup, 9,5 ore per i voli passeggeri e diciotto ore per i voli cargo, prevedendo un limite di operazioni fuori standard dell’8%”. E ciò avviene nello scalo che muove il 61,8% dei volumi cargo nazionali, secondo le rilevazioni di Fedespedi.
Oltre al fermo delle attività di Alha e di Mle per 48 ore, Anama chiede “lo spostamento del traffico di alcuni vettori aerei su altri handler per un periodo di almeno un anno al fine di ridistribuire il traffico in arrivo sullo scalo e ripristinare operatività ordinaria” e lo “spostamento di alcuni vettori aerei cargo su altri aeroporti nazionali”. Inoltre, Albertini ritiene necessaria l’attivazione di un Tavolo con tutti gli operatori del settore e col ministero dei Trasporti per “definire nuovi modelli di business con regole certe ma soprattutto trasparenti per il mercato per la tutela della competitività del Made in Italy, dell’occupazione e della filiera del trasporto aereo”.
Dopo questo comunicato, Mle ha dichiarato che "non c’è alcuna situazione di emergenza nello scalo cargo di Malpensa che richieda l’applicazione delle misure straordinarie invocate da Anama”.