Dopo le dure accuse del presidente dell’associazione degli agenti aerei Anama, Alessandro Albertini, sull'inefficienza delle operazioni nella cargocity di Malpensa, facendo i nomi dei due operatori Alha e Mle, le queste due società hanno replicato con note congiunte. Mentre Mle ha seccamente risposto che "non c’è alcuna situazione di emergenza nello scalo cargo di Malpensa che richieda l’applicazione delle misure straordinarie invocate da Anama”, Alha ha contraddetto l’associazione in modo più articolato.
Dopo avere espresso “sorpresa” per le dichiarazioni di Albertini, la società ribadisce che nel suo terminal della Malpensa “le operazioni si stanno svolgendo regolarmente”. Un’ulteriore sorpresa (anzi “maggiore”) sorge dai dati presentati da Anama “che non trovano riscontro in quanto in nostro possesso”. In particolare, Albertini afferma che “dal secondo trimestre del 2023 l’aeroporto di Milano Malpensa registra un trend negativo di performance determinato dai disservizi presso i magazzini dei due principali handler aeroportuali di Milano Malpensa (Alha e Mle-Bcube) in termini di elevati tempi di gestione delle merci e conseguenti ritardi nelle consegne verso i clienti finali”.
Alha ribatte che questi problemi sono stati causati da una vertenza sindacale e sono “completamente rientrati” dopo la firma dell’accordo di secondo livello con i sindacati di base che avevano avviato la mobilitazione, accordo che è stato “accolto con ampio consenso dai lavoratori di Alha Malpensa”. D’altra parte, aggiunge la società, la crescita del traffico su Malpensa “contrasta con quanto riportato nel comunicato di Anama”.
Ma secondo Alha questo non è la prima azione di Anama nei confronti del “sistema Malpensa”, anzi l’associazione starebbe attuando da mesi “una costante campagna di delegittimazione”. Le proposte dell’associazione, prosegue la nota “risultano decontestualizzate, inefficaci e non perseguibili per affrontare e gestire momenti di congestione operativa determinati da fattori geopolitici, macroeconomici ed altri eventi per loro natura non preventivabili, che oggi più che mai caratterizzano il settore del cargo aereo, come l’associazione di categoria dovrebbe ben sapere”.
Il comunicato di Alha termina auspicando un Tavolo di confronto “dove tutti i soggetti della catena logistica della via aerea lavorino sinergicamente e costruttivamente per il raggiungimento di obiettivi comuni, a beneficio del sistema air cargo italiano, e non si facciano portatori esclusivi di interessi di parte”.