Tra gli scettici circola una battuta: arriverà prima il ponte sullo Stretto di Messina o il progetto Hyper Transfer del Veneto, oppure entrambe le opere sono così visionarie da restare tali? Sta di fatto che il sistema di trasporto ipotizzato in Veneto, nonostante resti fino a prova contraria in bilico tra futuro e fantascienza, è arrivato alla firma per lo studio di fattibilità. Le navette ad altissima velocità prospettate tra Padova e Venezia, ma anche lungo l’asse della tangenziale di Mestre, si basano sulla tecnologia del trasporto veloce a guida vincolata in ambiente ad attrito limitato e resistenza aerodinamica controllata: questa è la definizione tecnica, in pratica una sorta di tubo.
Forse non è un caso se Hyperloop TT, la società che ha lanciato e si è impegnata nello sviluppo di questa tecnologia, ha annunciato il trasferimento del proprio centro di ricerca, da Tolosa in Francia, alle porte di Venezia. Ufficialmente la decisione è stata presa per estendere l’area sperimentale, mentre gli spazi disponibili in Francia non erano più funzionali, ma la stampa locale francese ha dato spazio anche a voci critiche, dopo che le ferrovie Sncf hanno investito 80 milioni di euro in questo progetto oltre ai contributi erogati dalle amministrazioni regionali.
A condurre lo studio di fattibilità in Veneto sono due società di primordine che, a scapito dell’ironia con la quale è stato accolto il progetto, dovrebbero essere una garanzia di serietà e concretezza. La prima è il gruppo Webuild impegnato anche sul ponte di Messina, ma questa è solo una coincidenza, l’altra il gruppo Leonardo, una società pubblica italiana che sviluppa ad ampio raggio le tecnologie più avanzate dall’aerospazio alla difesa e alla sicurezza.
A farsi promotrice del progetto Hyper Tranfer è Concessioni Autostradali Venete (Cav), la società costituita da Anas e dalla Regione Veneto che ha in gestione il Passante, la Tangenziale di Mestre e l’autostrada A4 tra Padova e Mestre e che punta molte delle sue carte sull’innovazione e la mobilità del futuro. Cav aveva pubblicato il bando per la procedura di “partenariato per l’innovazione”, vale a dire l’avviso che consente di individuare l’operatore economico con il quale instaurare un partenariato per lo sviluppo dell’innovativo sistema di trasporto terrestre per merci o persone, come previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 16 marzo 2022 tra la stessa Cav, la Regione e l’allora Mims. A farsi avanti sono state Webuild e Leonardo che ora arrivate sono alla firma del contratto.
Anche se la tecnologia Hyper Tranfer consente in teoria di realizzare sistemi di trasporto sia passeggeri sia merci, in questa fase è stato scelto di concentrarsi su un progetto rivolto esclusivamente al servizio commerciale. L’obiettivo è realizzare un sistema di trasferimento di merci in container attraverso un tubo nel quale viaggiano capsule isolate dall’esterno, spinte attraverso sistemi di propulsione e sospensione garantite dalla levitazione magnetica. In questo modo è possibile mantenere la differenza di pressione con l’esterno e raggiungere velocità impensabili con i tradizionali sistemi di trasporto: in teoria si potrebbero anche superare i 1000 km/h, ridotti però nelle ipotesi di esercizio commerciale per ragioni pratiche e di costo. Non resta che aspettare lo studio di fattibilità per sciogliere le riserve prospettate da più parti.
Piermario Curti Sacchi