La Commissione Europea ha annunciato il 30 gennaio 2024 di avere svolto ispezioni a sorpresa nella sede di alcuni produttori di pneumatici per veicoli, anche pesanti, alcuni dei quali hanno in seguito confermato di avere subito i controlli. Sono Pirelli, Continental, Michelin e Nokian Renkaat Oyj. L’obiettivo è verificare se queste quattro società abbiano attuato una qualche forma di coordinamento dei prezzi nella rete di vendita della sostituzione, escludendo quindi il primo equipaggiamento. Ciò violerebbe l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
L’indagine è nella fase preliminare non implica alcuna accusa di colpevolezza. Non è previsto alcun termine legale per completarla, perché la sua durata dipende da diversi elementi, tra cui la complessità e il livello di collaborazione delle imprese coinvolte. Nel caso di una provata colpevolezza, sono previste sanzioni anche pesanti e la possibilità di chi ha acquistato gli pneumatici nel periodo compreso dall’indagine (che al momento non è noto) di richiedere un risarcimento.
A tale scopo, lo studio legale Scoccini & Associati consiglia di tenere le fatture di acquisto degli pneumatici per avviare un’eventuale causa risarcitoria, come sta avvenendo nel caso del cartello dei veicoli industriali. In una nota, lo studio precisa che “poiché il periodo di riferimento del presunto cartello potrebbe risalire a molti anni precedenti alla data di inizio delle indagini, è importante conservare e non mandare al macero tutte le fatture d’acquisto degli pneumatici, anche quelle datate più di dieci anni fa, al fine di essere in grado di provare il loro acquisto in giudizio per poter ottenere il risarcimento del danno”.