A chi pensa che le reti di trasporto trans-europee siano solo un’idea accademica tradotta con un tratto di penna su una cartina dell’Europa comunitaria, la Spagna risponde con un vasto programma di investimenti che ha come stella polare proprio l’integrazione nei corridoi ferroviari continentali. Sono due le direttrici che fanno parte della rete Ten-T e che coinvolgono la penisola iberica intrecciandosi tra loro: il corridoio Mediterraneo e il corridoio Atlantico. Il primo segue la costa dal nodo francese di Perpignan e attraverso Barcellona tocca Tarragona dove si sdoppia nel ramo che da una parte punta su Saragozza, Madrid e Siviglia, l’altro da Valencia scende fino al porto di Algeciras.
Il secondo corridoio Ten-T provenendo da Bordeaux in Francia attraversa i Pirenei per raggiungere Valladolid e quindi il Portogallo ricongiungendosi però da una parte a Madrid con la rete Mediterranea. La Spagna detiene un primato in Europa, quello di aver investito celermente tutte le risorse messe a disposizione dalla UE per le infrastrutture a tal punto da aver realizzato in pochi anni la più vasta rete ferroviaria AV europea. Anche nel corso del 2024 proseguono i piani di sviluppo a favore del trasporto ferroviario merci previsti lungo il corridoio Mediterraneo e quello Atlantico.
Partiamo dalla rete Mediterranea, la direttrice che più interessa la portualità italiana. Sono numerosi gli interventi in corso, in fase di completamento o comunque programmati. Il primo riguarda una delle maggiori aree logistiche e industriali nel nord ovest del Paese iberico, quella di Teruel situata tra Saragozza e Valencia e gestita dalla società pubblica Aragón Plataforma Logística. Come prima fase, i binari dello scalo ferroviario sono stati adeguati alla lunghezza standard di 750 metri ed è stato potenziato e ampliato l’interscambio con la modalità stradale.
Inoltre il gestore della rete spagnola Adif ha appaltato e aggiudicato i lavori per l’estensione a modulo dei binari di raccordo di altri tre scali lungo la linea Saragozza-Tarragona, e precisamente Chiprana, Nonaspe e Flix. Questa direttrice sarà potenziata e valorizzata con l’obiettivo di connettersi alla ferrovia a scartamento standard europeo tra Barcellona e Madrid nell’ottica di un unico corridoio merci. Altri interventi per un valore di 36 milioni di euro sono in programma in base a un accordo che vede in campo anche l’Autorità portuale di Barcellona con il coordinamento dell’agenzia governativa Puertos del Estado.
Novità, come si diceva, anche per il corridoio Atlantico. Qui gli investimenti sono concentrati sul terminal intermodale di Júndiz che si trova alle porte di Vitoria-Gasteiz, un nodo chiave per i trasporti nella regione basca. All’interno della zona industriale della città capoluogo si trova il Centro intermodal de transporte y logística, un’area logistica di 900mila metri quadri, con uno scalo ferroviario merci di 180mila metri quadri. Sono in corso i lavori della prima fase di potenziamento delle quattro previste. Oltre all’estensione del fascio binari sarà inserito un ulteriore raccordo a scartamento europeo, primo intervento verso la riconversione completa dello scalo accompagnata dall’estensione delle aree di carico e scarico.
Resta invece sospesa l’ipotesi di riaprire all’esercizio la ferrovia internazionale tra la stazione spagnola di Canfranc e quella francese di Bedous, linea chiusa dal 1970 in seguito a un incidente che aveva visto coinvolto un treno merci. Questo collegamento, al centro dei Pirenei, garantirebbe una relazione tra Saragozza e Pau nel sud-ovest della Francia, ma a quanto si apprende non se ne riparlerà prima del 2030.
Piermario Curti Sacchi