In una riunione al Consiglio Comunale di Verona, il presidente dell’Interporto di Bologna, Marco Spinedi, ha lanciato la sfida al Quadrante Europa di Verona. Egli ha infatti dichiarato che con il nuovo terminal ferroviario, l’impianto emiliano vuole porsi come hub intermodale per il Nord-Est, attirando traffici che ora gravitano su Verona, soprattutto quelli che hanno come riferimento la Germania.
"Il nuovo terminal ci permetterà di gestire oltre 10mila treni all'anno, ponendoci in termini di capacità tra Verona, che oggi ne gestisce 16mila ma è in forte saturazione, e Padova, con i suoi ottomila treni," ha spiegato Spinedi. Questa capacità potenziata dovrebbe garantire all'Interporto una competitività tale da incrementare il traffico, in particolare quello delle le merci in transito sul corridoio del Brennero.
Il presidente ha sottolineato come sia inconcepibile che la maggior parte delle merci ferroviarie provenienti dalla Germania, Paese chiave per l'economia dell'Emilia-Romagna, debba fermarsi a Verona per poi proseguire su gomma, aggravando il traffico autostradale e la congestione nel nodo bolognese. L'obiettivo dell'Interporto è quindi attirare parte di questo traffico, facilitando il suo arrivo a destinazione su rotaia e svolgendo un ruolo di hub centrale anche per le spedizioni su lunghe distanze.
Nonostante il bilancio dell'interporto mostri ancora dei numeri in rosso, Giuseppe Dall'Asta, direttore della società, prevede il raggiungimento dell'equilibrio economico entro il 2027, a seguito della realizzazione del piano industriale in atto e della piena operatività degli investimenti correnti, tra cui spiccano i due nuovi magazzini e il nuovo terminal ferroviario. "Stiamo lavorando per anticipare il break even, pur consapevoli delle variabili di mercato che esulano dalla nostra influenza," ha aggiunto Dall'Asta, evidenziando le aspettative di una ripresa economica tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025, con l'obiettivo di superare i cinquemila treni gestiti tra il 2026 e il 2027.
Parallelamente allo sviluppo infrastrutturale, l'Interporto di Bologna rafforza anche i servizi a supporto dei lavoratori, come testimonia la riapertura degli uffici dei sindacati confederali, che secondo i vertici dell’interporto si pongono come un argine all’attività dei sindacati di base Cobas.