L’11 marzo 2024 il sindacato finlandese Akt ha indetto uno sciopero di tutti i portuali del Paese contro le misure di austerità attuate dal nuovo Governo, che colpiscono soprattutto il mercato del lavoro e il welfare sociale. Inizialmente, lo sciopero avrebbe dovuto durare fino al 25 marzo, ma poi è stato prorogato prima sino al 1° aprile e poi sino all’8 aprile. Il fermo dei lavoratori ha bloccato gran parte delle importazioni ed esportazioni finlandesi, con danni stimati in trecento milioni di euro. Finalmente, alle sei del mattino dell’8 aprile lo sciopero è stato sospeso e gli scali hanno ripreso a funzionare. Ma, come precisa Maersk in una nota, si prevede una congestione degli scali.
Fonti sindacali affermano che in quasi un mese hanno scioperato settemila lavoratori portuali e la sospensione è stata decisa per favorire il dialogo col Governo. Durante il fermo dei porti, le principali compagnie marittime – come Maersk, Cma Cgm e Viking Line – hanno dirottato le navi nel porto estone di Tallin, dove i container sono stati stoccati o dove i destinatari hanno potuto ritirarli con mezzi propri, usando magari le navi ro-ro, che non sono state colpite dallo sciopero. Si stima che sono stati interessati diecimila container la settimana.
Il sindacato ha sospeso lo sciopero per proseguire le trattative col Governo, ma non lo ha revocato. Il 18 aprile farà il punto della situazione per decidere se e come proseguire la vertenza.