Per le ferrovie merci polacche, in crisi finanziaria, la via d’uscita potrebbe essere quella di puntare tutte le carte sui trasporti intermodali. Sarà il mercato a giudicare se questa scelta sarà vincente o solo una scommessa disperata. Tutto questo è legato al fatto che la società statale Pkp Cargo sta attraversando una fase a dir poco delicata, alcuni operatori l’hanno definita “vicino alla bancarotta” e la prova più evidente è stata la scelta della società di sospendere quasi un terzo della sua forza lavoro.
Il nuovo gruppo dirigente insediatosi per affrontare la crisi, oltre a tagliare i costi improduttivi, ha messo a punto una nuova strategia commerciale, individuando nel trasporto dei semirimorchi un mercato dove ci sarebbero molte potenzialità, in quanto finora la domanda non solo non è stata assecondata ma addirittura trascurata. Il direttore della strategia e della cooperazione internazionale di Pkp Cargo, Tomasz Mostowski, in una dichiarazione alla stampa polacca ha affermato: “vediamo una grande opportunità nel trasporto di semirimorchi; questo è un mercato non sfruttato; stiamo cercando di coinvolgere il ministero delle Infrastrutture per la creazione di un sistema nazionale di trasporto dedicato, aperto a tutti i vettori interessati”.
Questo progetto si inserisce nella strategia a lungo termine di Pkp Cargo tutta rivolta allo sviluppo del trasporto intermodale. A fine 2023 la società ha aperto un grande terminal a Karsznice, nella Polonia centrale, crocevia di tutte le relazioni ferroviarie nazionali. Karsznice non resterà un esempio isolato in quanto la società è già alla ricerca di una sede per un altro terminal. Il piano di Pkp Cargo si inserisce in modo puntuale nelle scelte comunitarie volte a potenziare i corridoi merci Ten-T con le nuove direttive che favoriscono la costruzione di terminal intermodali a livello continentale.
La ricetta polacca a dire il vero non è rivoluzionaria in quanto punta sulla ferrovia per le relazioni a lunga distanza, lasciando il primo e ultimo miglio al trasporto su strada, un modello di esercizio ben conosciuto e consolidato in altre realtà, ma è la determinazione con la quale si vuole portare avanti questo piano a fare la differenza. Tuttavia, il business plan di Pkp Cargo si basa su un requisito essenziale, vale a dire un accordo con il Governo statale al quale viene chiesto il sussidio finanziario per tutti quei servizi e quelle relazioni giudicate non commerciali, che quindi non si ripagano con le tariffe di trasporto. Un modello quest’ultimo analogo a quello che viene definito “servizio universale” nel trasporto passeggeri.
Piermario Curti Sacchi