Le grandi navi potranno passare sotto il ponte sullo Stretto di Messina? Alla vigilia della possibile apertura dei primi cantieri (promessa dal ministro dei Trasporti) non c’è una risposta certa. O almeno, c’è la certezza positiva da parte della Società Stretto di Messina, secondo cui il franco libero (ossia la distanza tra il livello del mare e la parte inferiore dell’impalcato) è sufficiente per assicurare il passaggio di tutte le navi.
Però il PD di Villa San Giovanni comunica che lo stesso ministero dei Trasporti ha dichiarato che nel 2023 alcune navi da crociera e portacontainer transitate sullo stretto avevano un’altezza superiore a 65 metri. Tale affermazione sarebbe giunta come risposta a una richiesta di accesso agli atti presentata dallo stesso PD e giungerebbe da informazioni giunte al ministero dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Lo riferisce il quotidiano La Repubblica in un articolo del 18 giugno 2024 firmato da Alessia Candito.
Il giornale pubblica una pagina del documento del ministero dei Trasporti che riporta un prospetto che riassume i dati sui transiti nello Stretto di Messina di navi con altezza superiore a 65 metri: sono cinque da crociera e quindici portacontainer (ed è possibile che queste navi abbiano fatto più di un transito).
La Società Stretto di Messina ha dichiarato che il franco libero del ponte sarà di 72 metri su una larghezza di 600 metri, ma potrebbe ridursi a 65 metri “in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario”. Inoltre, tale misura è considerata in assenza di moto ondoso. Non precisa però quali sono tali condizioni eccezionali di traffico e neppure se e come le navi sarebbero avvertite della loro presenza.
La società aggiunge che comunque le navi possono ridurre la loro altezza massima abbassando alberi e fumaioli o raccogliendo acqua nelle stive di zavorra per abbassare la linea di galleggiamento. Sono operazioni possibili, ma che richiedono tempo, quindi bisognerà vedere se gli armatori saranno disposti a farlo. Inoltre, in futuro potrebbero essere varate portacontainer più grandi delle attuali e il margine del ponte sarebbe solo di pochi metri.
Insomma, in futuro potrebbe nascere una nuova categoria di navi, le pre-Messina e le post-Messina. La questione va quindi approfondita e chiarita senza dubbi, perché non è accademica. È in gioco il futuro del porto di Gioia Tauro, che potrebbe essere evitato dalle grandi portacontainer più alte di 65 metri. Un ostacolo in più per il più grande scalo italiano di transhipment container, che già oggi deve competere con i porti dell’Africa settentrionale e della Spagna orientale.