Il 18 giugno 2024 il Tribunale di Bari ha stabilito la liquidazione giudiziale del consorzio Soa di Alberobello, dopo il fallimento delle trattative con i debitori. La società consortile ha gestito una delle più grandi piattaforme logistiche pugliesi dedicate alla grande distribuzione organizzata e per non interrompere il rifornimento dei supermercati i magistrati della Quarta Sezione Civile hanno autorizzato l’esercizio provvisorio, almeno sino alla scadenza dei contatti ancora attivi.
La Soa è anche al centro di un’indagine dei pubblici ministeri Lanfranco Marazia e Desirèe Digeronimo nei confronti di quello che è considerato il patron della società, cui nel 2023 sono stati sequestrati circa 60 milioni di euro per presunte frodi fiscali. Secondo un’inchiesta della Guardia di Finanza, la Soa avrebbe scaricato sulle cooperative aderenti i costi di propria competenza, mostrando così bilanci positivi. Secondo la Procura, tra il 2017 e il 202 il consorzio avrebbe evaso 38 milioni di euro.
Sono stati gli stessi pubblici ministeri che hanno condotto questa indagine a chiedere la liquidazione del consorzio. Per la Soa è stato tentato anche un piano di risanamento, che ha previsto il versamento di 26 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate e l’assunzione dei circa duemila lavoratori delle cooperative associate, che nel frattempo avevano chiuso.
L'amministratore giudiziale aveva previsto il ripianamento del patrimonio netto negativo di 15,7 milioni di euro entro l’esercizio del 2028, ma il magistrati baresi hanno accolto la richiesta dei procuratori, perché la situazione d’insolvenza è “irreversibile” e quindi non c’è spazio per la continuità aziendale. La decisione del Tribunale potrebbe aprire un nuovo fascicolo penale per bancarotta fraudolenta.
Resta l’incognita sui dipendenti, distribuiti in siti pugliesi, che per alcuni mesi non hanno ricevuto lo stipendio e che ora sembrano avviati al licenziamento (procedura già avvenuta per sessanta lavoratori). Il 21 maggio, i dipendenti della Soa attuarono uno sciopero indetto dai sindacati confederali.