Il 5 luglio 2024 la Guardia di Finanza di Trapani ha comunicato di avere eseguito l’arresto di due persone, su disposizione della Procura, nell’ambito di un’indagine svolta nei confronti di una società dichiarata fallita dal Tribunale della città siciliana. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e sono anche stati interdetti temporaneamente dall’esercizio di imprese o uffici direttivi.
L’ordinanza del Gip ha inoltre disposto il sequestro delle quote sociali e dell’intero complesso aziendale di due società di capitali, con un attivo patrimoniale superiore a due milioni di euro. Le indagini si sono concentrate sul fallimento di una società trapanese operante nel settore della logistica. Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce un disegno criminale ideato dagli indagati per provocare il dissesto finanziario dell’azienda, trasferendone i beni a favore di tre società intestate a prestanome o componenti della stessa famiglia. Queste società vennero appositamente create per proseguire l’attività lavorativa dell’impresa fallita, senza onorare i suoi debiti verso l’Erario e i fornitori.
Queste azioni hanno condotto la società, dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani nell’ottobre del 2019, ad accumulare debito superiore ai due milioni e mezzo di euro. Durante le indagini, è emerso anche lo sfruttamento dei dipendenti, ai quali veniva corrisposto un trattamento economico ben al di sotto di quanto previsto e costretti a turni giornalieri superiori a quelli contrattuali senza riconoscimento degli straordinari. Il Tribunale ha nominato un amministratore giudiziario per proseguire le attività delle imprese rimaste.