Il Canale di Panama intende affrontare in modo radicale le conseguenze della siccità, che da giugno 2023 ha drasticamente ridotto la capacità dell’infrastruttura, sia in termini di pescaggio delle navi, sia del loro numero (sceso da 36-38 a 24). Il livello minimo del lago Gatùn – che alimenta il canale – è avvenuto a marzo-aprile del 2024, poi le successive piogge stanno progressivamente riportando l’acqua al livello normale e di conseguenza sta tornando alla normalità anche il flusso delle navi.
Dall’11 luglio 2024 l’Autorità del Canale consente il transito di 33 unità, dalle precedenti 32 e dal 22 luglio si arriverà a 34. Inoltre, dal 15 luglio il pescaggio passerà da 45 a 46 piedi. La siccità è stata attribuita alle conseguenze del Niño e alle minori precipitazioni avvenute nella foresta Amazzonica e questo potrebbe riproporsi anche nei prossimi anni, a causa del cambiamento climatico.
Per evitare che in futuro avvenga una situazione simile - che secondo lo Stato di Panama avrebbe causato solo nel 2024 una perdita di circa duecento milioni di dollari solo in mancati introiti dei passaggi – l’Autorità ha annunciato il progetto per costruire un nuovo bacino idrico per alimentare il canale, che entrerà nella rete di quelli già esistenti. L’amministratore dell’Autorità, Ricaurte Vasquez, ha dichiarato che il nuovo bacino idrico sarà pronto entro sei anni e garantirà il transito quotidiano di trentasei navi al giorno. Ciò richiederà lo stanziamento di 1,2 miliardi di dollari, più 400 milioni per le comunità vicine.