Per una manciata di metri, la galleria Hirpinia in costruzione lungo la nuova ferrovia ad alta capacità Napoli-Bari non conquista il primato di tunnel più lungo interamente in territorio italiano che resta appannaggio della galleria di base del Terzo Valico dei Giovi. Quest’ultima, una volta terminata e aperta all’esercizio sarà percorsa dai treni lungo i suoi 27.250 metri, mentre il traforo tra Puglia e Campania si ferma a 27.106 metri.
Ma la nuova ferrovia Napoli-Bari in avanzata fase di realizzazione sarà ricordata negli annali delle costruzioni per un altro record che finora non ha eguali in Italia e con pochissimi precedenti in Europa. A essere interessata è la galleria Casalnuovo, lunga in tutto 3300 metri, ma quello che conta è che un tratto di circa 650 metri viene scavato in atmosfera iperbarica. Il tunnel, ubicato nella prima tratta Napoli-Cancello, fa parte di un lotto assegnato al gruppo Webuild che ha messo in atto questa particolare tecnica costruttiva.
Caratteristica fondamentale dello scavo iperbarico è l’utilizzo di aria compressa per avanzare nelle sezioni dove c’è una forte presenza di acqua. La pressione introdotta nel cunicolo di scavo consente di mantenere l’acqua al di sotto e fuori dall’area della lavorazione. L’alternativa tradizionale, in queste condizioni di lavoro prevede invece l’uso di miscele cementizie e additivi chimici per bloccare e contenere le possibili fuoriuscite d’acqua. L’impatto però sull’ambiente è maggiore soprattutto nel caso vengano attraversate aree urbanizzate. Con l’escavazione in atmosfera iperbarica invece le operazioni di scavo e di rivestimento, avvengono in condizioni asciutte. La pressione erogata in galleria, a seconda delle condizioni di lavoro, oscilla tra 0,3 e 1,2 atmosfere.
Il cantiere della galleria Casalnuovo, il cui termine dei lavori è previsto per la metà del 2025, ha comportato la predisposizione di un’impiantistica specifica, complessa e innovativa. L’avanzamento avviene per compartimenti stagni di circa 60 metri ciascuno delimitati da diaframmi provvisori in modo da limitare le perdite di pressurizzazione. Per ragioni di sicurezza benne e martello demolitore sono ad alimentazione elettrica. Singolare anche la procedura che riguarda i tecnici e gli addetti allo scavo: l’ingresso nel regime iperbarico avviene attraverso un adattamento graduale nella camera di compensazione con una permanenza in media di venti minuti variabile in funzione della pressione di lavoro stabilita.
La futura linea ad alta capacità Napoli-Bari che comporta un investimento complessivo di oltre sei miliardi di euro, avrà una lunghezza di 145 km con nove gallerie e 25 viadotti. Oltre al tunnel Hirpinia, degne di nota sono le gallerie Rocchetta di 6,4 chilometri e l’Orsara di circa dieci chilometri. Realizzata in parte come raddoppio della linea attuale con brevi rettifiche, ma soprattutto con un nuovo tracciato per 120 chilometri con oltre 60 chilometri di gallerie, la nuova linea consentirà una riduzione dei tempi di percorrenza tra i due capoluoghi di un’ora e mezza per i treni passeggeri.
L’opera apre le porte anche al trasporto ferroviario merci, ora improponibile per le caratteristiche della ferrovia attuale, creando un itinerario trasversale tra la linea adriatica, la tirrenica e l’asse nord-sud che vede in corso investimenti proprio finalizzati al transito dei convogli merci. La pendenza massima, ora al 23 per mille, sarà contenuta nel 12,9 per mille, entro quindi un parametro idoneo (anche se al limite) per i treni merci a standard europeo dal punto di vista del carico trasportabile e, viste le caratteristiche costruttive, anche della sagoma, senza limitazione per i trasporti intermodali.
Piermario Curti Sacchi