Quando si parla di Terzo Valico ferroviario dei Giovi l’attenzione si focalizza sempre sulle linee di accesso verso Milano e sull’esigenza del loro potenziamento, per le quali i progetti non mancano, anche se non si sono ancora tradotti nell’avvio dei cantieri (solo la breve tratta di 11 chilometri tra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele è già stata appaltata, ma ancora in fase di progettazione esecutiva). Passa quasi sempre in secondo piano il fatto che il Terzo Valico è parte integrante del Corridoio merci Mare del Nord-Reno-Mediterraneo (già Corridoio Reno-Alpi) che ha il suo sbocco più diretto nella direttrice ferroviaria Alessandria-Novara-Svizzera.
Rfi, ben consapevole del ruolo di questo itinerario, senza il clamore degli annunci, ha avviato numerosi progetti di potenziamento. In particolare, gli interventi in corso o in progettazione si concentrano sulla Alessandria-Mortara-Novara che lungo i suoi 60 chilometri vede il transito, in un giorno feriale medio, di venti treni merci (otto tra Novara e Mortara con il suo Polo intermodale e dodici tra Alessandria e Mortara), ma che si appresta a crescere in modo significativo in funzione del Terzo Valico. Tre gli scali merci presenti: quello di Alessandria Smistamento destinato a diventare hub intermodale, l’area interportuale di Mortara con il Kombi terminal e Novara Boschetto accanto al Cim.
Un quadro completo degli investimenti su questa direttrice è stato dettagliato da Michele Rabino, ingegnere della Direzione area nord ovest di Rfi in occasione del convegno sui 170 anni delle linee Alessandria-Novara e Mortara-Vigevano promosso a Mortara dall’associazione MiMoAl guidata da Franco Aggio. L’obiettivo che Rfi vuole raggiungere in tempi relativamente contenuti, al massimo entro il 2030, è quello di avere un itinerario merci con una maggiore capacità della linea rispetto a quella attuale, sagoma P/C80 adatta ai trasporti intermodali senza limiti, binari di incrocio a standard europeo di 750 metri (a Mortara e Valenza) e segnalamento interoperabile Ertms/Etcs.
Tutti questi interventi sono in corso o in progettazione, a parte qualche incidente di percorso come due gare andate deserte. Significativi i lavori già conclusi come fase principale per l’adeguamento della sagoma dell’unica galleria presente, quella di Valenza lunga 2330 metri che hanno comportato l’abbassamento del piano del ferro per raggiungere il profilo richiesto. A Novara è previsto un nuovo apparato di stazione computerizzato (Acc) mentre l’impianto del Boschetto vedrà l’adeguamento a modulo 750 metri di quattro binari.
Una volta attrezzata con il sistema europeo Etcs, l’intera linea Novara-Alessandria vedrà la dismissione del segnalamento nazionale e sarà gestita secondo le più moderne tecnologie direttamente dal posto centrale di controllo di Torino Lingotto. Resta però da affrontare il nodo dei 28 passaggi a livello che ancora esistono lungo la linea.
Sullo sfondo di tutto questo, c’è ovviamente l’appuntamento con il Terzo Valico dei Giovi quando sarà attuato un modello di esercizio che prevede un significativo incremento del traffico merci favorito dalla riduzione della pendenza della linea al 12 per mille: da 38 treni in media al giorno si passerà a 70, il 75% dei quali percorreranno il ramo Milano/Piacenza e il 25% la direttrice verso Alessandria. Alcuni treni per le loro caratteristiche e per la presenza di tracce libere resteranno sull’attuale linea Succursale.
Piermario Curti Sacchi