Un’alleanza tra Regione Lombardia e Cantone Ticino per smuovere i rispettivi Governi italiano e svizzero a favore del completamento delle grandi trasversali ferroviarie alpine. La convergenza di interessi, maturata in questi ultimi tempi, ha trovato una conferma e un’occasione di presentazione pubblica nel corso della settima edizione del convegno “Un mare di Svizzera”, tenutosi a Lugano l’11 ottobre 2024 promosso dall’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag) e da Lugano international logistics forum.
Questo impegno è stato sottolineato dalla presenza della Regione Lombardia all’incontro luganese attraverso la Direzione generale Infrastrutture e Opere Pubbliche. Finora nelle tre precedenti edizioni della manifestazione e successive alla pandemia si era registrata solo la storica partecipazione istituzionale a vari livelli delle Regioni Liguria e Piemonte. L’esigenza di una stretta collaborazione con l’Italia è stata confermata da Fabio Regazzi, Consigliere agli Stati (la Camera dei Cantoni insieme al Consiglio nazionale costituiscono l’Assemblea federale, vale a dire il Parlamento svizzero).
Dietro le quinte, ma non solo, nel favorire la convergenza di interessi, ancora una volta è stata l’associazione Pro Gottardo-Ferrovia d’Europa, costituita nel 2016 con lo scopo di promuovere il completamento della trasversale ferroviaria del San Gottardo. Il messaggio è rivolto soprattutto in casa, alle Autorità svizzere, perché non è un mistero il fatto che sia il Governo centrale, sia diverse amministrazioni cantonali considerino completato il progetto AlpTransit dopo la realizzazione dei tunnel di base del Gottardo, del Ceneri e del Lötschberg, mentre in realtà per favorire la piena capacità delle direttrici ferroviarie alpine occorre realizzare anche tutti i raccordi di accesso.
La posta in gioco è alta perché la Svizzera nella pianificazione degli interventi infrastrutturali da realizzare nei prossimi anni, non prevede alcun intervento in questo senso fino a oltre il 2040, salvo il completamento del tunnel del Lötschberg con la realizzazione della seconda canna e, sullo sfondo, la seconda tratta del tunnel dello Zimmerberg, a sud di Zurigo. Per non vanificare ogni prospettiva di sviluppo, l’obiettivo della Pro Gottardo è quello di far inserire la pianificazione di massima del completamento di AlpTransit in occasione di un evento importante in questo senso, il messaggio 2026 del Consiglio federale, e quindi di consentire l’avvio dei lavori di ampliamento a tappe a partire dal 2040, in continuità con i grandi progetti infrastrutturali in corso fino a quel momento.
Questa richiesta, che sta accogliendo numerose adesioni, è condensata nel Memoriale 2024, adottato nell’assemblea del 4 maggio 2024. Anche in occasione della successiva riunione generale del Comitato del San Gottardo è stata indicata l’esigenza di intensificare i contatti con l’Italia per arrivare a un’azione comune. Questo messaggio, come si è visto, è stato recepito dalla Regione Lombardia e a breve dovrebbe essere lanciato un appello in questo senso. Il Memoriale 2024 è indirizzato ai 13 Cantoni del Comitato del San Gottardo, alle autorità politiche elvetiche e italiane e al mondo economico.
Secondo la Pro Gottardo il progetto AlpTransit costato oltre venti miliardi di euro resta un’opera incompiuta: “fatto il cuore, mancano le arterie”. Queste ultime sono costituite dalle tratte di accesso, in modo da separare i flussi di traffico e aumentare la capacità complessiva di tutto il corridoio transfrontaliero. In sintesi, a sud delle Alpi, nel Cantone Ticino, manca la variante di base con le circonvallazioni merci di Bellinzona e di Lugano, con la tratta fino a Chiasso: il nodo sarà però quello di affrontare un costo stimato superiore agli otto miliardi di euro.
Piermario Curti Sacchi