I vettori marittimi di container stanno tentando di aumentare le tariffe spot a inizio novembre 2024, nel tentativo di fermare il declino del mercato e rafforzare la loro posizione nelle trattative con gli spedizionieri europei per i nuovi contratti a lungo termine. Tuttavia, Xeneta sostiene che gli importatori europei non dovrebbero lasciarsi spaventare da queste mosse, che appaiono più come un tentativo disperato che una reale inversione di tendenza.
Secondo i dati più recenti di Xeneta, piattaforma di intelligence per le tariffe di trasporto aereo e marittimo, le tariffe medie spot sulle principali tratte dalla Cina settentrionale verso l'Europa e il Mediterraneo dovrebbero aumentare tra il 15% e il 25% dal 1° novembre. Attualmente, le tariffe medie spot si attestano a 3.390 dollari per container da 40 piedi verso l'Europa del Nord e a 3.430 dollari per feu verso il Mediterraneo, dopo un drammatico calo del 55% e del 49% rispettivamente dalla fine di agosto.
Peter Sand, Chief Analyst di Xeneta, spiega che: “gli spedizionieri europei potrebbero essere spaventati dall'aumento delle tariffe spot a inizio novembre, ma non dovrebbero esserlo. I vettori sono disperati nel tentativo di mantenere alto il mercato spot e fermare i recenti cali pesanti. È chiaro che vi sia ancora una certa instabilità nelle catene di approvvigionamento marittimo e che i vettori possano fare riferimento all'impatto del conflitto nel Mar Rosso, ma la direzione fondamentale del mercato è verso il basso e l'aumento di novembre difficilmente avrà lunga durata”.
Molti spedizionieri europei sono attualmente impegnati nelle trattative con i vettori per i nuovi contratti a lungo termine, che entreranno in vigore a gennaio 2025. Un mercato spot elevato potrebbe rafforzare la posizione negoziale dei vettori, aumentando la pressione verso l'alto anche sul mercato a lungo termine. Tuttavia, l'indice globale Xeneta Shipping Index, che misura tutte le tariffe a lungo termine valide sul mercato, è sceso a ottobre per la prima volta in tre mesi, registrando un calo del 5,6% fino a 157 punti. Anche il sottoindice per le esportazioni dall'Estremo Oriente, che include le principali tratte verso l'Europa e il Mediterraneo, è calato del 7,5% a ottobre, attestandosi a 194,4 punti.
Sand aggiunge che: “gli spedizionieri dovrebbero essere incoraggiati dagli ultimi dati che mostrano che le tariffe a lungo termine stanno diminuendo sia a livello globale che nelle tratte tra l'Estremo Oriente e l'Europa. Alla fine di agosto, gli spedizionieri sulla tratta Cina-Europa pagavano 4.420 dollari in più per spostare un container sul mercato spot a breve termine rispetto a quello a lungo termine. Questo divario si è ridotto a soli 389 dollari, principalmente perché il mercato a breve termine sta diminuendo, piuttosto che per un aumento di quello a lungo termine”.
Le trattative per i nuovi contratti a lungo termine potrebbero risultare difficili, secondo Sand, a causa della forte volatilità del mercato durante il 2024, in seguito all'escalation del conflitto nel Mar Rosso. “Sia gli spedizionieri che i vettori possono presentare argomenti convincenti. I vettori sottolineano che le tariffe spot medie dall'Estremo Oriente all'Europa del Nord sono ancora in aumento del 224% rispetto a dodici mesi fa e che la causa principale di questo massiccio aumento – il conflitto nel Mar Rosso – continuerà anche nel 2025.
Gli spedizionieri, dal canto loro, controllano da vicino i dati di mercato e fanno leva sul calo delle tariffe spot negli ultimi mesi per contrastare con decisione qualsiasi aumento delle nuove tariffe a lungo termine. È un momento cruciale per entrambe le parti, poiché nessuno vuole essere esposto alla volatilità del mercato nel 2025, bloccando tariffe a lungo termine che potrebbero risultare troppo alte o troppo basse. Per questo motivo, il mercato si sta orientando sempre più verso accordi indicizzati, che tutelano entrambe le parti in caso di significativi movimenti di mercato”, ha concluso Sand.