Il 18 novembre 2024 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha annunciato di avere avviato un'istruttoria per verificare una possibile violazione dell'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, a seguito della concentrazione tra Moby e Grandi Navi Veloci. L'indagine, formalmente iniziata nella seduta del 5 novembre 2024, ha come obiettivo quello di chiarire se il legame strutturale creato tra le due compagnie possa portare a una riduzione della concorrenza e a un conseguente aumento dei prezzi, danneggiando i consumatori.
Al centro dell'indagine c'è la complessa operazione finanziaria che ha coinvolto le due compagnie marittime. Nel 2020, Moby ha presentato una richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Milano per risolvere le sue difficoltà finanziarie. La successiva ristrutturazione, che ha incluso anche la sua controllata Cin (Compagnia Italiana di Navigazione), ha visto il gruppo Msc entrare con una partecipazione strategica. Tramite la società Sas Shipping Agencies Services, il Gruppo della famiglia Aponte ha acquisito il 49% delle azioni di Moby, a seguito di un aumento di capitale e un finanziamento da 243 milioni di euro concesso nel dicembre 2023.
Secondo l’Agcm, questa partecipazione, pur non conferendo a Msc diritti di governance diretta su Moby, avrebbe stabilito un “forte legame strutturale” tra Moby e Gnv, controllata a sua volta dal gruppo Msc. La presenza di Msc in entrambe le compagnie ha sollevato dubbi dell’Autorità riguardo alla possibilità che questo assetto societario potesse favorire un coordinamento tra le due aziende, riducendo la concorrenza e limitando le alternative disponibili per i consumatori.
Gnv e Moby operano principalmente nel trasporto di merci e passeggeri tramite navi ro-pax e ro-ro su diverse rotte importanti del Mediterraneo. Tra queste, le tratte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia, Genova-Porto Torres e Napoli-Palermo rappresentano i mercati rilevanti che l'Agcm ha deciso di analizzare. Su queste rotte, Gnv e Moby competono direttamente, creando una situazione di duopolio o di “oligopolio ristretto”, come nel caso della tratta Napoli-Palermo, dove è presente anche il concorrente Grimaldi.
Secondo i dati riportati dall'Autorità, Gnv e Moby detengono quote di mercato molto significative su queste tratte, con “posizioni di leadership” spesso condivise o divise in modo asimmetrico. Ad esempio, sulla rotta Genova-Porto Torres, Gnv e Moby operano in un regime di duopolio, con entrambe le compagnie che offrono frequenze giornaliere e, in alcuni casi, incrementi stagionali. Secondo l’Agcm, questo tipo di struttura di mercato è altamente suscettibile a fenomeni di coordinamento tra le imprese, soprattutto in presenza di barriere all'entrata elevate, come quelle rappresentate dagli alti costi del naviglio e dalla necessità di slot portuali strategici.
Uno degli elementi chiave dell'indagine riguarda il potenziale “coordinamento delle politiche commerciali” tra Moby e Gnv, che potrebbe essere facilitato dal legame creato attraverso la partecipazione di Msc. Secondo l'Agcm, l'acquisizione del 49% di Moby da parte di Sas potrebbe facilitare contatti e scambi di informazioni tra le due società, riducendo gli incentivi alla concorrenza.
L'analisi dei prezzi effettuata dall'Autorità ha mostrato una “correlazione significativa” tra le tariffe praticate da Gnv e Moby sulle rotte comuni. Per esempio, i prezzi dei biglietti per la stagione estiva 2025 mostrano una tendenza simile e altamente correlata tra le due compagnie, suggerendo che potrebbe esserci stata una forma di coordinamento sui prezzi. Questo comportamento può portare a “un aumento dei costi per i consumatori” e una riduzione della variabilità dei prezzi, tipica di un mercato concorrenziale.
L’Autorità aggiunge che la riduzione delle frequenze offerte da Gnv su alcune tratte per la prossima stagione estiva può essere un ulteriore indicatore del possibile indebolimento della competizione tra le due società. La dinamica osservata sembra indicare un affievolimento degli incentivi per ciascuna parte a competere attivamente, con il rischio che vengano offerti meno servizi a prezzi più elevati.
L’Agcm precisa che i mercati in cui operano Moby e Gnv sono caratterizzati da “significative barriere all'entrata”. Queste includono l'elevato investimento iniziale necessario per l'acquisizione delle navi e la disponibilità limitata di slot nei porti più strategici. In un contesto già dominato da pochi attori, l'ingresso di nuovi concorrenti diventa particolarmente difficile, contribuendo a consolidare le posizioni di Moby e Gnv e rendendo il mercato meno dinamico.
L'Autorità teme che il legame tra le due compagnie possa portare a “un equilibrio collusivo” nei mercati del trasporto marittimo, riducendo la pressione concorrenziale anche verso l'altro grande operatore, Grimaldi. Questo scenario potrebbe avere effetti negativi sul mercato, riducendo l'offerta disponibile per i consumatori e causando un aumento dei prezzi.
Le parti coinvolte avranno sessanta giorni per presentare le proprie osservazioni e richiedere di essere ascoltate dall'Agcm, mentre il procedimento dovrà concludersi entro il 31 marzo 2026. Se l'indagine dovesse confermare la violazione delle norme antitrust, Sas, Gnv e Moby potrebbero essere soggette a sanzioni e obbligate a modificare i loro accordi per ristabilire una corretta dinamica competitiva sul mercato.