La Commissione Europea è diventata parte attiva nella causa intentata il 30 luglio 2024 dall’Italia alla Corte di Giustizia Europa nei confronti dell’Austria contro i limiti e i divieti di transito lungo l’asse del Brennero. In concreto, la Commissione è diventata co-ricorrente, potendo così presentare il suo punto di vista sulla questione. Bruxelles si era già espressa a maggio 2024 con un parere motivato che riconosce le ragioni italiane sulla violazione dell’articolo 259 del Tfue per quattro tipologie di divieti in territorio tirolese. Esse sono il divieto di circolazione notturno, il divieto settoriale di circolazione per alcune merci, il divieto invernale di circolazione nelle giornate di sabato e il sistema che limita la circolazione dei veicoli industriali e del traffico merci a Kufstein, in direzione dell'Italia, in alcuni giorni dell’anno.
Il parere motivato della Commissione Europea è un passo necessario per consentire a uno Stato di ricorrere alla Corte Europa nei confronti di un altro Stato dell’Unione. Secondo Bruxelles, le quattro limitazioni austriache non sono giustificate e non sono coerenti con gli obiettivi – dichiarati dall’Austria – di protezione dell'ambiente, sicurezza stradale, fluidità del traffico e sicurezza dell'approvvigionamento. Inoltre, la Commissione ritene che alcuni provvedimenti colpiscano più le imprese straniere di quelle austriache.
“L’intervento della Commissione europea al fianco del Governo italiano in Corte di Giustizia rappresenta un riconoscimento significativo delle ragioni sostenute dall’autotrasporto merci nazionale, che si batte da anni per affermare i diritti fondamentali di libera circolazione e concorrenza in seno all’Unione, a fronte delle ripetute violazioni commesse dall’Austria sull’asse del Brennero”, ha scritto il 19 novembre l’associazione italiana Anita in una nota. La sigla aggiunge che “seppur confortante, questa decisione non lenisce le difficoltà riscontrate dalle aziende italiane nell’attraversamento degli altri valichi alpini. Auspichiamo, dunque, che la giustizia faccia il suo corso e che contestualmente l’attenzione possa coinvolgere la mobilità delle merci lungo tutto l’arco alpino”.
Anche in Germania la decisione della Commissione è stata accolta con soddisfazione. Il 18 novembre il portavoce dell’associazione del trasporto e della logistica Bgl, Dirk Engelhardt, ha dichiarato che la sigla “accoglie espressamente con favore l’intervento della Commissione Europea. È un segnale atteso da tempo che il rafforzamento del mercato interno svolgerà ancora un ruolo più importante nella nuova Commissione. La Commissione Europea sta finalmente assumendo la propria responsabilità di custode dei trattati e di difensore delle libertà fondamentali dell'UE. Purtroppo la Germania finora non è riuscita ad unirsi alla denuncia dell’Italia e ad assumere una posizione chiara su questa importante questione”.