Avanti sì, ma con il freno tirato: sembra questa la prospettiva che riguarda l’apertura all’esercizio del Terzo Valico dei Giovi, ma soprattutto dell’intera direttrice ferroviaria tra Genova e Milano. I lavori proseguono, così come le progettazioni, ma tra luci e non poche ombre. A confermare il cronoprogramma rivisto e aggiornato nei tempi è direttamente Rfi, con un lungo e articolato comunicato indirizzato alla redazione internet di Primocanale.it, il portale che si presenta come “Il sito della Liguria”. La nota redatta dal gestore della rete è in risposta all’intervento ospitato sempre su Primocanale.it di Maurizio Rossi, già componente della Commissione Trasporti del Senato nella legislatura 2013-2018, indirizzata direttamente a Vincenzo Macello, vicedirettore generale operazioni di Rfi e commissario straordinario per il Terzo Valico/Nodo di Genova.
Partiamo dal Terzo Valico. Qui l’obiettivo di fine lavori è il 2026, ma con due importanti precisazioni: questa è la data di conclusione di tutti gli interventi infrastrutturali, dopo di che partirà la fase di collaudi, prove e preesercizio. Rfi non lo esplicita in dettaglio, ma a questo punto c’è da stimare non meno di un anno prima di arrivare all’apertura effettiva. Inoltre, e questa è la seconda informazione contenuta nel comunicato di Rfi che conferma e ufficializza quanto già da tempo ipotizzato: nella prima fase l’esercizio ferroviario avverrà su un solo binario, con tutti i limiti del caso, in attesa del completamento dell’opera i cui tempi non vengono indicati con certezza. Anche il modello di esercizio per il momento resta indefinito e differito al 2027: solo allora sarà possibile conoscere la potenzialità della linea suddivisa tra le varie tipologie di treni.
Proseguendo oltre il Terzo Valico verso Milano, le prospettive appaiono abbastanza incerte. Il quadruplicamento della linea tra Milano Rogoredo e Pavia, previsto in due fasi, per ora appare concreto solo sul primo lotto di soli 11 chilometri fino a Pieve Emanuele, totalmente finanziato e in corso di realizzazione per quasi 190 milioni di euro. Rfi afferma che i lavori saranno conclusi entro il 2026 in linea con i traguardi del Pnrr, ma allo stato attuale secondo quanto risulta, i cantieri sono a livello di opere preliminari. Inoltre, i benefici che si avranno con la disponibilità di un’estensione così breve saranno limitati e ne trarranno vantaggio solo i servizi passeggeri suburbani.
Per la seconda fase, la tratta Pieve Emanuele-Pavia, come scrive Rfi “è in corso l’iter autorizzativo e le azioni per reperire la copertura finanziaria dell’intero progetto per consentire la pubblicazione del bando di gara”. Come si può intuire, siamo ancora a livello di previsioni e in attesa che tutte le pedine vadano al posto giusto. Ma solo una volta completato il quadruplicamento integrale della Milano Rogoredo-Pavia sarà possibile potenziare l’offerta per tutte le tipologie di treni.
Per la posa di due nuovi binari tra Tortona e Voghera al momento sono disponibili solo venti milioni di euro da impegnare nella progettazione, del resto già avviata. Entro fine 2024 dovrebbe essere convocata la conferenza di servizi, mentre la conclusione dell’iter autorizzativo e l’approvazione del progetto hanno come previsione l’estate del 2025. Un quadro migliore riguarda invece i lavori da 104 milioni di euro per adeguare il nodo di Tortona come sbocco nord del Terzo Valico: l’intervento è in corso e si prevede di concluderlo entro il 2026.
In alto mare invece le prospettive che riguardano il tassello centrale mancante della Milano-Genova, rappresentato dalla nuova linea di raddoppio tra Pavia e Voghera, dove Rfi comunica che “è in corso la redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali”. Ovviamente in questo caso ogni ipotesi sui tempi è ancora più azzardata.
Piermario Curti Sacchi