Fermerci, l'associazione che rappresenta gli operatori del trasporto ferroviario merci, ha lanciato un nuovo appello alla presidente del Consiglio e ai ministri dei Trasporto e dell’Economia. L'oggetto dell'allarme riguarda la crisi del trasporto ferroviario merci, che rischia di aggravarsi a causa di ritardi burocratici e tagli alle risorse, con un potenziale danno di 115 milioni di euro. L’allarme è stato diffuso il 26 novembre 2024 dal presidente dell’associazione, Clemente Carta.
"La misura d’incentivo per l'acquisto di locomotive e carri, introdotta nel 2021 e autorizzata dalla Commissione Europea nel 2023, non è stata ancora attuata”, egli denuncia. “Questo strumento, fondamentale per incentivare l'acquisto di nuovo materiale rotabile, è stato definanziato di 55 milioni di euro nella Legge di conversione del Decreto Omnibus, pari a un taglio del 40%. Inoltre, la mancata attuazione in tempi brevi del Regolamento potrebbe causare la perdita definitiva di 115 milioni di euro, lasciando gli operatori del settore senza le coperture necessarie a sostenere investimenti già avviati. Tra questi, l'acquisto di 196 nuove locomotive, indispensabili per rendere il trasporto merci ferroviario più moderno ed efficiente. L'investimento effettuato dalle imprese per il periodo di riferimento arriva a sfiorare il miliardo di euro, la sola Iva a carico delle imprese è di importo ben più alto dell'incentivo previsto".
La logistica ferroviaria rappresenta un assetto strategico per il Paese, ma secondo Carta "lungaggini burocratiche e ritardi legislativi ne ostacolano il pieno potenziale e le imprese che vi operano e investono hanno bisogno di coerenza e certezza delle regole". Fermerci ha ribadito la necessità di sbloccare immediatamente le risorse accantonate o, in alternativa, di congelarle per ulteriori verifiche, salvaguardando gli impegni già presi dalle imprese. Carta ha concluso il suo intervento con un appello: "Chiediamo al Governo di agire con urgenza. Il trasporto ferroviario merci rappresenta un pilastro fondamentale per la sostenibilità e la competitività del nostro sistema logistico. Non possiamo permetterci di perdere ulteriori risorse o di compromettere investimenti già avviati".