Un nuovo rapporto, commissionato da LogiPharma, ha rivelato l'impatto crescente dell'intelligenza artificiale e del machine learning sulle catene di fornitura del settore farmaceutico, mettendo in evidenza come l'AI sia passata da un accessorio a una necessità strategica per l'intera industria. Il LogiPharma AI Report 2024, basato su un sondaggio condotto tra cento operatori delle catene di fornitura del settore delle scienze della vita in Europa, dimostra che l'AI sta rapidamente diventando un elemento centrale per migliorare l'efficienza, la resilienza e l'eccellenza operativa delle catene di fornitura farmaceutiche.
Secondo il rapporto, più della metà degli intervistati prevede un ritorno sugli investimenti da iniziative di AI e ML entro due o tre anni, sottolineando la fiducia del settore nelle potenzialità di questa tecnologia. “I nostri delegati e partner ci dicono costantemente che l'AI sta trasformando il modo in cui affrontano le sfide della catena di fornitura,” ha dichiarato Will Robinson, direttore della conferenza LogiPharma. “L'AI non è più solo uno strumento per migliorare l'efficienza, ma sta diventando un abilitatore centrale per le aziende farmaceutiche che cercano di rispondere alle esigenze di un mercato complesso e in rapida evoluzione”.
Il rapporto evidenzia alcune aree chiave in cui l'AI sta già facendo la differenza. Sta assumendo un ruolo cruciale nell'ottimizzazione della gestione dell'inventario, con il 40% delle aziende che ha dato priorità all'AI per la previsione della domanda e la minimizzazione degli sprechi, in particolare per prodotti termosensibili come i biologici e i vaccini. Inoltre, il 69% delle aziende farmaceutiche ha già implementato sistemi di allerta automatizzati basati su AI per controllare la logistica della catena del freddo in tempo reale, garantendo un trasporto sicuro ed efficace dei prodotti termosensibili.
Nonostante l'AI offra soluzioni per sfide come il miglioramento dell'inventario e la visibilità della catena di fornitura, il percorso non è privo di ostacoli. L'integrazione dei dati rimane una sfida significativa, poiché molte aziende cercano di ottenere una visibilità in tempo reale attraverso sistemi frammentati e reti di collaboratori. Attualmente, solo tra l'11% e il 25% dei collaboratori della catena di fornitura utilizza processi basati su AI, indicando che, sebbene i benefici di un ecosistema interconnesso e abilitato dall'AI siano evidenti, è necessario un maggiore livello di adozione per ottenere un impatto completo.
“Senza dati, non c'è AI. Questo fatto è particolarmente rilevante per le catene di fornitura, che operano in uno stato di cambiamento perpetuo e sono sempre dipendenti dai collaboratori per l'esecuzione condivisa dei processi aziendali,” ha spiegato Shabbir Dahod, presidente e Ceo di TraceLink. “Considerando che una catena di fornitura è forte solo quanto il suo anello più debole, la sfida principale per i dirigenti che sperano di implementare una strategia di catena di fornitura basata sull'AI è chiara: devono essere stabilite reti digitali di collaboratori end-to-end per ottenere i dati in tempo reale necessari all'orchestrazione dei processi della catena di fornitura”.
Il rapporto sottolinea inoltre l'importanza dell'AI nella trasformazione digitale, con il 44% degli intervistati che si concentra sulla pianificazione delle vendite e delle operazioni basata sull'AI per aumentare l'agilità in risposta alle fluttuazioni del mercato e ai cambiamenti normativi. Stefano Chiei, direttore delle operazioni Emea/EE presso Advanced Bionics, Sonova Holding, ha commentato: “L'AI non sta reinventando la ruota, ma sta offrendo nuove soluzioni per l'efficienza e aiutando l'industria a sbloccare nuove opportunità”.