A gennaio 2025 entrerà in vigore l'obbligo per le imprese con oltre cinquecento dipendenti di elaborare il Corporate Sustainability Report (Esg), che poi sarà gradualmente esteso fino a includere anche le piccole e medie imprese quotate in Borsa. Per chi non si adeguerà ai nuovi requisiti Esg, le conseguenze saranno sanzioni proporzionate alle infrazioni, restrizioni all'accesso al credito e l'esclusione dalle gare pubbliche e dagli incentivi statali. Banca d'Italia e Consob sono già pronte a vigilare e sanzionare i non conformi. E sarebbero circa ottomila le aziende di produzione che rischiano di restare fuori dal mercato.
L’Esg sarà una complicazione oppure un’opportunità? È la domanda cui risponde il nuovo Quaderno 32 del Freight Leaders Council, intitolato "Esg: la rivoluzione silenziosa". Il documento, redatto dall'associazione che rappresenta le imprese della logistica italiana, offre una guida pratica per cogliere le opportunità di una rinnovata attenzione ai valori etici e ambientali. Con un’attenzione particolare sugli operatori logistici italiani, il Quaderno evidenzia come i criteri Esg possano essere un vantaggio competitivo anziché un ostacolo burocratico.
Massimo Marciani, presidente di Flc, non nasconde la preoccupazione: "Solo il 20% delle imprese, principalmente grandi aziende e società quotate, è già in regola. Il 50% ha avviato un percorso di adeguamento, ma il 30%, circa ottomila aziende di produzione, è in grave ritardo e rischia di rimanere fuori dal mercato se non interviene subito. Questa inadempienza si ripercuote anche sui fornitori di logistica delle grandi aziende, spesso Pmi a gestione familiare, che non dispongono delle risorse necessarie e non percepiscono il vantaggio della sostenibilità".
Negli ultimi anni, la logistica ha rafforzato il suo ruolo strategico: l'incidenza sul Pil è passata dal 7,2% del 2019 all'8,9% del 2022, complice la pandemia e le instabilità geopolitiche. Tuttavia, il settore non sempre dimostra un'adeguata consapevolezza in ambito Esg. Secondo il rapporto, la terziarizzazione della logistica, che oggi rappresenta il 45,5% del valore delle attività logistiche, continua a essere orientato al risparmio piuttosto che alla qualità del servizio, una scelta rischiosa in ottica di sostenibilità.
Con il Quaderno 32, il Freight Leaders Council si propone di supportare le imprese nella comprensione e applicazione dei principi Esg. "Adeguarsi non è semplice, ma un'integrazione strategica dei principi Esg trasforma la sostenibilità in un motore di crescita”, aggiunge Marciani. “Le aziende che sapranno trasformare la propria supply chain secondo questi criteri saranno più competitive e attireranno investitori sempre più attenti ai valori etici".
Il documento riporta anche dieci raccomandazioni pratiche per le aziende, tra cui investire in nuovi modelli di attività e innovazione tecnologica, formare competenze, promuovere la collaborazione con partner e collaboratori. "Per affrontare la sfida Esg è essenziale condividere best practice e creare ecosistemi virtuosi tra committenti e operatori. Solo una logistica collaborativa, basata su progetti condivisi, permetterà un vero progresso verso obiettivi di sostenibilità più ambiziosi", conclude Marciani.