Gli elettori svizzeri hanno bocciato il 24 novembre 2024 il progetto di estensione della rete autostradale con il 52,7% dei voti contrari in un referendum su tale argomento. Il piano prevedeva l'allargamento di sei tratte autostradali per un costo totale di 5,3 miliardi di franchi (5,688 miliardi di euro). Tra le opere principali c’erano l'ampliamento della tratta Le Vengeron-Coppet-Nyon a tre corsie in entrambe le direzioni, l'allargamento delle sezioni Wankdorf-Schönbühl e Schönbühl-Kirchberg e il raddoppio delle gallerie di Fäsenstaub, Rhin e Rosenberg.
I risultati del referendum sono stati significativi nei cantoni direttamente interessati dai lavori. In quelli di Ginevra, Vaud, Zurigo e Basilea-Città la maggioranza degli elettori ha respinto il progetto, rispettivamente con il 57,1%, 58,6%, 51,6% e 56,4% di voti contrari. L'unica eccezione è stata il Canton San Gallo, dove il progetto ha ricevuto sostegno. In contrasto, la cosiddetta "Quinta Svizzera" – ovvero i cittadini svizzeri residenti all'estero – ha votato a favore del progetto, con oltre il 57% di consensi. Secondo gli esperti, questa divergenza potrebbe essere spiegata da una percezione più acuta dell'aumento del traffico durante i rientri sporadici, dall'abitudine a infrastrutture stradali più ampie nei paesi di residenza e da una maggiore sensibilità alla necessità di una mobilità fluida.
Le ragioni principali che hanno portato alla bocciatura del progetto sono legate alla tutela ambientale e climatica, oltre che al consumo di territorio, stimato in circa 400mila metri quadrati di terreno. Inoltre, molti elettori temono che l'ampliamento delle infrastrutture stradali possa paradossalmente generare ancora più traffico invece di ridurlo. Infine, vi è stata una chiara preferenza per investimenti nel trasporto pubblico, percepito come una soluzione più sostenibile e moderna per rispondere alle sfide della mobilità.