Poche ore dopo che Unatras ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti per chiedere una convocazione urgente, l’associazione Ruote Libere – che non aderisce all’unione – ha diffuso una polemica presa di posizione della presidente Cinzia Franchini, dove si legge che “Unatras certifica il fallimento del Tavolo ministeriale, ma invece di prenderne atto ringrazia il ministro Salvini”. Franchini ricorda che da quando venne annunciata al ministero dei Trasporti la costituzione del Tavolo dell’autotrasporto con riunioni mensili, nel marzo del 2023, Unatras deve chiedere la riattivazione dell’organismo. E aggiunge che “col medesimo entusiasmo e deferenza le associazioni ringraziano il ministro per l'attenzione ricevuta".
La presidente di Ruote Libere ricorda che nella lettera al ministero dei Trasporti, le sigle di Unatras certificano “di non aver ancora visto alcuna misura a sostegno in Legge di Bilancio per il rinnovo del parco veicolare nell'ottica della transizione ecologica, assicurano di non aver saputo nulla sulle verifiche che il Mit avrebbe dovuto condurre con le autorità indipendenti sulle norme sul rispetto dei tempi di pagamento e sui tempi di attesa al carico e scarico delle merci e lamentano la mancata promessa pubblicazione sul sito Mit dei nuovi valori di riferimento dei costi di esercizio. Infine anche in materia di Codice della Strada, le associazioni ammettono che le loro richieste non sono state tenute in considerazione nel testo definitivo appena approvato dal Senato”.
Da tutto ciò, Franchini conclude che “Unatras mette nero su bianco l'inutilità del Tavolo, ne certifica in modo inconfutabile il fallimento, ma invece di giungere alle normali conclusioni prendendo le distanze dal ministero, si limita a ringraziare per una generica attenzione ricevuta e a chiedere di 'riprendere il confronto”. Per Ruote Libere questo è “un teatrino infinito nel quale il ministro Salvini e le associazioni continuano a recitare la loro parte in modo completamente avulso dal mondo reale dell'autotrasporto”. E la dichiarazione conclude affermando che “fuori dall'Albo c'è vita e la rappresentanza vera, la difesa della categoria slegata da interessi economici legati a pedaggi e formazione, è possibile”.