L’autotrasporto europeo sta affrontando una sfida significativa legata al retro-equipaggiamento (ossia la sostituzione) dei cronotachigrafi con i modelli smart di seconda generazione sui veicoli industriali che operano in ambito internazionale. Nonostante l'impegno e la velocità dimostrati dagli operatori del settore, afferma l’Iru, l’organizzazione stima che una quota compresa tra il 10% e il 15% dei veicoli industriali non potrà rispettare la scadenza fissata al 31 dicembre 2024.
La mancata conformità potrebbe portare all'esclusione temporanea di questi mezzi dal trasporto internazionale all’interno dell’Unione Europea, con pesanti ripercussioni operative sull’intera filiera logistica per diversi mesi. Questo rischio non solo compromette l'efficienza della catena di fornitura, ma minaccia anche la stabilità del commercio interno europeo. Per affrontare questa situazione, l'Iru ha formalmente richiesto al Commissario europeo per i Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, d’intervenire concedendo un periodo di grazia di tre mesi (ossia senza applicare sanzioni).
Questo periodo di grazia consentirebbe agli operatori di completare l'ammodernamento necessario entro il primo trimestre del 2025, garantendo una transizione più fluida. “La flessibilità è essenziale per evitare interruzioni significative nelle catene di approvvigionamento e per preservare la mobilità su strada,” ha dichiarato un portavoce dell'Iru. “Un approccio collaborativo e pragmatico è fondamentale per sostenere il settore durante questa fase critica”.