Il 12 dicembre 2024 Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro per parlare della sicurezza nell’autotrasporto di carburanti, dopo il grave incidente al deposito Eni di Calenzano, che ha causato la morte di cinque persone, tra cui tre autisti di veicoli industriali. I sindacati chiedono la mappatura dei siti di stoccaggio e di carico e scarico e di trovare nuove soluzioni per proteggere chi lavora nel trasporto di carburanti e combustibili.
In una nota, i sindacati aggiungono che “c’è forte forte preoccupazione in merito alla sicurezza degli impianti e alle attività di carico delle cisterne”. Il comunicato congiunto pone anche l’attenzione sui “processi di esternalizzazione delle attività da parte delle compagnie petrolifere in questi anni”, perché “la ricerca di riduzione dei costi attraverso tariffe sempre più basse e l'estensione del ricorso a contratti di sub-vezione a piccolo o micro imprese di autotrasporto ha indubbiamente indebolito il sistema di gestione della sicurezza allungando la catena delle responsabilità. Una condizione ricorrente in fatti gravissimi nei quali perdono la vita. Per questo occorre la predisposizione di un protocollo di sicurezza che identifichi norme chiare e puntuali per garantire l'innalzamento delle condizioni di sicurezza per l'approvvigionamento di carburante”.
Intanto la Procura di Prato sta proseguendo l’indagine per trovare le cause e gli eventuali responsabili del disastro e sta acquisendo le testimonianze dei feriti. I magistrati hanno anche eseguito perquisizioni negli uffici dell’Eni e delle imprese che lavorano in appalto. Infatti, due delle vittime lavoravano per una società di manutenzione stavano operando nel punto di carico dove è avvenuta l’esplosione. Tra poco dovrebbero partire i primi avvisi di garanzia nell’indagine per omicidio colposo plurimo, lesioni gravi, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Sul posto dell’incidente, gli inquirenti stanno lavorando su un problema tecnico che si sarebbe verificato alla linea 5 della pensilina durante lavori di manutenzione e stanno accertando se tali lavori fossero compatibili con le operazioni di carico e scarico delle autocisterne. Massimo Matranga, della Uiltrasporti Toscana, ha dichiarato a Repubblica di avere ricevuto segnalazioni di lavori di manutenzione svolti nelle corsie limitrofe a quelle di carico.