Il 2025 si è aperto con un calo dei noli medi spot del trasporto marittimo di container tra la Cina e l’Europa. Lo mostra la rilevazione settimanale del World Container Index diffusa da Drewry il 9 gennaio 2025. Il maggior calo percentuale è avvenuto sulla rotta tra Shanghai e Rotterdam: -8%, portando la tariffa a 4.375 dollari per feu. Minore è stato il calo tra Shanghai e Genova: quattro percento, raggiungendo i 5.210 dollari. Se consideriamo il confronto tra l’intero 2024 e l’anno precedente, la situazione appare stabile: il nolo tra Shanghai e Rotterdam è diminuito dell’uno percento e quello tra Shanghai e Genova e rimasto invariato. In direzione inversa, tra Rotterdam e Shanghai, la tariffa è cresciuta in una settimana dell’uno percento a 522 dollari per feu (ma con un crollo del 20% su base annuale).
La rotta transatlantica resta stabile, con una variazione negativa del nolo spot dell’uno percento tra Rotterdam e New York. In valori in questo caso sono 2.698 dollari per feu in direzione ovest e di 828 dollari in direzione est. Ma il confronto dell’intero 2024 con il 2023 mostra ancora un netto aumento: +78% nel primo caso e +38% nel secondo.
I noli container sono rimasti ancora caldi alla fine del 2024 sulle rotte del Pacifico, con aumenti percentuali a doppia cifra: +13% tra Shanghai e Los Angeles (5.476 dollari per feu) e + 10% tra Shanghai e New York, superando la soglia dei 7.000 dollari per feu (7.085 dollari). La variazione annuale è stata rispettivamente di +96% e di +70%. Probabilmente i noli sono stati condizionati anche dalla proclamazione dello sciopero dei portuali della costa est e del Golfo, che ha spinto gli operatori ad anticipare le spedizioni. L’accordo raggiunto l’8 gennaio 2025 sindacati e imprese potrebbero raffreddare il clima pure nel Nord America, anche se resta l’incognita dei dazi che il presidente Trump potrebbe aumentare dai primi giorni del suo insediamento.